Zitti e Mutu: anche se il gol è rubato

Zitti e Mutu. No, non è per provocare. Vale anche per qualcuno di noi. E complimenti al Palermo. Il primo gol? Lo diciamo subito: era mano. Però se quello è «rubato», la partita no. Quando Adrian ha scaricato quel «fulmine» al 30° del primo tempo si è capito che aveva tutta l’intenzione di tornare al suo livello, e a giudicare dai gol - e anche dal resto - potrebbe essere strepitoso come negli anni passati. Bello che sul primo l’assist fosse di Gila, meno che a parti invertite lui si sia «mangiato» il 3 a 0 facendoci passare dieci brutti minuti. Poi se questa squadra ha un fuoriclasse in campo, attaccanti a parte, è un altro che le mani le sa usare bene, tutte e due, e che sulle mani porta due guantoni: Frey ha parato quel tiro che nessun altro avrebbe preso.
Prandelli ha detto chiaro e tondo che non possiamo vincere lo scudetto o la Champions, però la rosa deve farla girare, e sembra aver trovato il bandolo della matassa. Qualche critica dopo il Bayern è normale, la curva è esigente. Al Franchi abbiamo sentito fischiare anche Rui Costa, per dire: Vargas stia tranquillo.

Cinquanta tifosi sono partiti nella notte di sabato, e sono ripartiti ieri sera dopo la partita sorbendosi un’altra dozzina di ore di pullman, Salerno Reggio Calabria compresa. La classifica è buona, e ora tocca all’Inter. Dimenticare Monaco, dunque, e tenere a mente Palermo.

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