(...) la numero 848 del 2005 - spiega lavvocato Gian Emilio Genovesi, che insieme con il collega Ugo Bennati ha condotto la battaglia legale -. Dopo questo primo provvedimento lamministrazione comunale ha reiterato la prima norma in altre delibere, di due righe ciascuna, che semplicemente servivano da rinnovo. Alla fine il provvedimento è stato reaiterato per quindici mesi, ma manetenendo sempre e comunque il carattere di provvisorietà. Soltanto con la delibera 1215 del 13 dicembre del 2006 è stata finalmente dichiarata terminata la sperimentazione delle zone blu per le zone Centro, Foce e Carignano e si è passati al provvedimento definitivo e attualmente in vigiore. Quindi fino a quella data le multe si possono impugnare e, in base a questa prima sentenza, verranno cancellate».
In questo periodo sarebbero ormai in via di notifica le contravvenzioni comminate agli automobilisti alla Foce, Centro e Carignano tra maggio e giugno del 2006. «Dal momento della notifica il cittadino ha 60 giorni di tempo per presentare ricorso - aggiungono i legali - quindi cè la possibilità che molti altri automobilisti prendano spunto dalla sentenza a nostro favore per presentare ricorso e farsi annullare le contravvenzioni». Nel frattempo è stato presentato anche un ricorso al Tar per chiedere lannullamento della prima delibera relativa allistituzione delle zone blu, ma i giudici amministrativi devono ancora pronunciarsi. Il Comune si è difeso sostenendo che la sperimentazione - così come spiegato nel primo atto amministrativo - doveva durare tre mesi, durante i quali non sarebbero state fatte multe. E così è stato. Le multe sono arrivate dopo i primi novanta giorni di zone blu, tuttavia questo paragrafo cui i tecnici del Comune facevano riferimento, non è poi più stato modificato. Almeno fino al dicembre dello scorso anno e solo per le zone Foce, Centro e Carignano.
Infatti cè di più, il carattere di provvisorietà sarebbe ancora valido per le zone blu che sono state create successivamente, quindi, per esempio, a Castelletto: quindi anche qui non sarebbero valide eventuali contravvenzioni elevate alle auto in divieto. «La sentenza apre una strada a chi vuole fare ricorso per questo tipo di contravvenzioni - aggiunge lavvocato Genovesi -, senza il ricorso le multe devono essere regolarmente pagate».
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