Milano - Però è raro sentire uno Zucchero così: «Mi sto impegnando per questo progetto neppure fosse una mia tournée». Parla a raffica, lui così pacato, e si sente proprio che ci crede in questo megaconcerto per Viareggio partito da zero pochi giorni fa e ora già pieno di star, da Bocelli e Venditti e Solomon Burke fino all’ultima che si è aggiunta ieri, Irene Grandi. Obiettivo: raccogliere fondi per i famigliari delle vittime della strage alla Stazione. «Tutto è nato una sera a cena con il produttore Mimmo D’Alessandro: vogliamo aiutare la città e sollecitare ancora una volta risposte su questa tragedia». Detto, fatto. E il risultato si vede: all’inizio lo stadio dei Pini di Viareggio, dove domani va in scena lo show, aveva un disponibilità di diecimila posti. Bruciati subito. «Da ieri sono diventati quindicimila, quindi ci sono ancora biglietti». Sì ma scusi Zucchero, che show sarà? «Mica una roba tutta slogan e paillettes: saranno quattro ore di musica, punto e basta». Accidenti.
D’altronde pure Sting ha accettato di salire sul palco.
«Ci siamo visti settimane fa a Ischia, poi con Francesca e Blu sono andato a trovarlo a casa sua qui in Toscana: io sono padrino di sua figlia Coco. Così l’ho invitato».
E lui?
«Lì per lì mi fa: ma perché non mi hai chiamato subito? Io in realtà non volevo disturbarlo. Però poi ha accettato all’istante. Verrà a Viareggio, suonerà e poi dorme a casa mia».
Sì, ma cosa suonerà?
«Farà senz’altro Every breath you take e la sua Fragile».
Zucchero, sta a vedere che ci scappa un duetto tra voi.
«Mi piacerebbe, certo. Queste però sono cose che si definiscono all’ultimo, magari nei camerini durante le prove. Si dice, dai vieni qui, che ne pensi se facciamo questa canzone insieme? Le cose nascono così. A dirla tutta, il mio sogno è suonare insieme sul palco con lui e con Jeff Beck».
Un altro mito del rock, un grande chitarrista che dopo gli Yardbirds ha suonato pure con Rod Stewart e Roger Waters.
«L’ho incontrato a Roma e ha accettato subito. Suonerà il Nessun dorma in onore di Puccini e di Viareggio».
Zucchero, Sting, Jeff Beck: mica male il trio.
«Un sogno».
E lei cosa canterà?
«Ho in mente di non fare solo ballate perché, anche se è un’occasione di riflessione, ci vuole comunque ritmo: perciò canterò Così celeste, Il volo oppure Diamante, ma anche Diavolo in me, Baila e soprattutto Per colpa di chi? che, vista la domanda, mi sembra importante in questa occasione».
E Bocelli?
«Sono andato a cena a casa sua e gli ho detto: non lasciarmi solo. Farà un brano piano e voce e poi un altro con il grande flautista Andrea Griminelli».
C’è qualcuno che manca all’appello?
«Ivano Fossati mi ha detto: verrei anche a piedi. Ma proprio quel giorno ha un impegno che non poteva spostare. Anche Gianna Nannini sarebbe venuta, ma è in viaggio con sua mamma: manderà un videomessaggio».
Ma nel cast ci sono anche Stefania Sandrelli, Giorgio Panariello, Carlo Conti, persino l’allenatore della Nazionale Marcello Lippi.
«Hanno accettato e saranno in tribuna. Il concerto sarà molto rock, noi musicisti ci presenteremo l’un l’altro velocemente».
E niente politici.
«La prima cosa che dissi al sindaco quando parlammo di questo progetto era che non avrei voluto interferenze politiche di nessun colore».
E infatti il ricavato non andrà al comune, come ci si sarebbe aspettato.
«No, abbiamo appositamente creato una Onlus, il cui presidente è Pierluigi Collina, che è una persona integra di cui mi fido».
Però chissà che spese.
«Tutte le spese sono coperte dagli sponsor, persino gli artisti sono stati stupendi, si pagano anche gli accompagnatori. La promozione è costata zero, anche la tipografia e il catering non pesano sul bilancio. E gli amministratori sono stati tutti disponibilissimi, quasi si sentissero in missione».
Lei ha detto, citando John Belushi in
«E mi ha fatto piacere che la frase abbia avuto risalto. Perché mi sento davvero così in questa grande idea di servirsi della musica per aiutare chi soffre».
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