da Milano
Un piano industriale quinquennale (2006-2011) che prevede una crescita media annua del 6,5-8,5% dell'ebitda e del 10-11% dell'ebit e una posizione finanziaria netta che scende dall'attuale 5,7 miliardi a circa 4,2 miliardi. «I numeri del piano - ha spiegato Giuliano Zuccoli, presidente di Aem, agli analisti finanziari - sono figli di ipotesi comuni al settore, che si basano non solo sulle previsioni di calo del prezzo del barile dopo il picco di quest'anno, ma anche sulla sovraccapacità elettrica che si presenterà fra qualche anno e che obbligherà le centrali a funzionare meno». Il piano non considera, sul fronte della posizione finanziaria netta, la cessione in programma della controllata Metroweb e della rete di trasporto ad alta tensione di Aem. «Per entrambe sono in corso trattative e per la seconda, in particolare, con Terna e con alcuni fondi d'investimento», ha detto Zuccoli. La società punta a «raccogliere il frutto dell'acquisizione della quota in Edison» con le sinergie che ne possono derivare.
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