«La mia sarà un'altra morte annunciata». Questa la denuncia di un detenuto nel carcere di Opera contenuta nella lettera inviata all'avvocato. Il detenuto ha visto in televisione lo scorso 16 febbraio una puntata della trasmissione «Mi Manda RaiTre» sul caso di Pasquale Squeo, il 52enne portatore di quattro bypass aortocoronarici e gravemente sovrappeso morto in carcere nonostante avesse chiesto più volte la sospensione della pena per motivi di salute o un ricovero in un ospedale specializzato. E ora denuncia: «La mia morte può avvenire in qualsiasi momento, altri sei mesi sono troppi. Vorrei vivere di più». Nella missiva il detenuto sostiene di essersi visto rigettare dal Tribunale di sorveglianza di Milano diverse istanze in cui chiedeva di essere scarcerato, o almeno il differimento della pena, perché malato terminale di tumore ai polmoni.
Una lettera molto cruda in cui descrive le proprie condizioni di salute e il suo braccio di ferro con la giustizia.Il detenuto collega la propria vicenda a quella di Squeo, morto il 6 settembre 2001, due giorni dopo che il cardiologo lo aveva visitato. E che ora è sotto processo per omicidio colposo.