Roma. Un'inchiesta de «Le iene» lo aveva già messo sulla graticola lo scorso marzo, ed era partita da una soffiata di un suo ex dipendente. David Biancifiori, potente proprietario della Di.Bi. Technology e della «D and D lighting ad truck», veniva accusato di aver pagato tangenti a funzionari e dipendenti della Presidenza del Consiglio per aggiudicarsi l'assegnazione di una gara d'appalto per un valore (a quanto detto nel servizio andato in onda il 27 marzo scorso) di dieci milioni di euro. Il tutto per la fornitura di servizi audio video sugli eventi della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ieri «Scarface, così come è soprannominato il manager, è passato daglia rresti domiciliari alla cella. E con lui anche un suo collaboratore, Giuliano Palci, e un militare della Finanza, Pietro Triberio. Nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere il gip Luigi Balestrieri ipotizza le accuse di associazione per delinquere finalizzata ad «una pluralità di delitti tributari» tra cui «l'emissione di fatture relative a operazioni inesistenti», la «dichiarazione fraudolenta» e la corruzione. L'inchiesta riguarda, nel suo complesso, oltre 40 persone, tra cui funzionari e dirigenti di Rai, società del gruppo Mediaset, La7 e Infront.Secondo gli inquirenti, dietro il versamento di somme di denaro o di altre utilità, Biancifiori, proprio come aveva raccontato alla tv la «gola profonda» avrebbe ottenuto l'affidamento di lavori e servizi per le sue società. A condurre le indagini sono stati gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. Il reato ipotizzato nei confronti di dirigenti e funzionari della Rai è quello di corruzione. Per i manager di Mediaset, La7 ed Infront è quello di concorso in appropriazione indebita.Per riuscire a prendere appalti dalle emittenti televisive David Biancifori ed il fratello erano al centro di un giro di favori e mazzette da destinare a funzionari e dirigenti delle diverse reti.
L'ipotesi investigativa degli uomini della Gdf, nucleo di polizia tributaria, è che le bustarelle venissero alimentate con sovrafatturazioni. Le società di «Scarface» gestivano tutto ciò che era necessario per le produzioni televisive. Ma per avere gli appalti sarebbero stati «foraggiati» impiegati, funzionari e dirigenti tv.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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