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Pugno duro leghista: "Pene raddoppiate per chi spaccia droghe"

Pugno duro leghista: "Pene raddoppiate per chi spaccia droghe"

Roma Raddoppiare le pene per chi spaccia ed eliminare il concetto di modica quantità. È il contenuto di un disegno di legge della Lega presentato alla Camera da Matteo Salvini e definito «urgente». Un'urgenza giustificata dalla cronaca, spiega il ministro, che fa riferimento alla tragedia di Porto Recanati dove sabato notte un marocchino «tossico, ubriaco, senza patente e senza assicurazione», «indiziato perché coinvolto nel sequestro di 225 chili di droga», ha travolto e ucciso con l'auto una mamma e un papà, ferendo gravemente i due figli.

Salvini vuole inasprire le pene previste per i «venditori di morte», portandole da un minimo di tre a un massimo di 6 anni, e innalzare le multe da 5 a 30mila euro. Vuole anche abolire la quantità legalmente detenibile per uso personale e disporre per chi guida sotto effetto di stupefacenti la confisca obbligatoria dei veicolo e la revoca definitiva della patente. L'incidente di Porto Recanati arriva dopo settimane in cui la Lega lavora a questo ddl. L'obiettivo è anche quello di ridurre la «frustrazione» delle forze dell'ordine, visto che nell'attività repressiva - come è scritto nella bozza del ddl - risulta che una percentuale superiore alla metà dei casi venga considerata nell'ambito delle «condotte lievi». «Mi domando cosa ci facesse sto stronzo a spasso, cosa devi fare per stare in galera, con reati legati alla droga? Qualcuno si dovrebbe fare un esame di coscienza. Ti becco a spacciare, vai in carcere, non esiste la modica quantità», attacca il leader della Lega, che ha intenzione di chiedere al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede la documentazione del caso di Recanati. Un percorso, quello di Salvini, sull'inasprimento delle pene per spaccio, che non trova il sostegno del M5s: «So che nei 5s ci sono sensibilità diverse, ddl a favore della legalizzazione della cannabis che mi vedono contrario. Ma qui si tratta di salvare vite.

Spero che nel cento per cento dei consensi in Parlamento», taglia corto.

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