Urne chiuse. Dalle 15 inizierà lo scrutinio dei seggi. Il Giornale.it seguirà in tempo reale lo spoglio, gli exit pool fino ai risultati finali delle due principali città dove si è votato per il ballottaggio, Milano e Napoli, ma anche quelli degli altri comuni. Nel capoluogo lombardo sembra favorito il candidato del centrosinistra, Giuliano Pisapia, mentre nella città partenopea la situazione appare più incerta
Berlusconi, che nel 2006 aveva registrato 53.297 preferenze, ha visto il suo consenso quasi dimezzarsi a 27.972 voti. Sono invece 80mila i voti in meno dati dagli elettori milanesi a Letizia Moratti rispetto alle elezioni comunali del 2006
La trasformazione del voto in un test politico frena l’astensionismo. Per il calo di votanti sotto le due Torri il Pd se la prende col Viminale
Folla ai seggi: smentiti i soliti tromboni che da mesi ci riempiono la testa sul fatto che il berlusconismo ha stufato e allontanato la gente dalla politica. L'alta affluenza può favorire Letizia e i candidati del centrodestra
A circa metà delle rilevazioni (618 comuni su 1.274) pervenute al Viminale, la percentuale di affluenza alle urne alle ore 22 per le comunali va attestandosi poco sopra il 53%, in calo di oltre tre punti rispetto alle precedenti omologhe
E' lui a correre come candidato sindaco di Torino per conquistare la poltrona di Chiamparino. L'esponente del Pd è in netto vantaggio a metà dello spoglio con il 56% dei voti. Gariglio al 27,07% Affluenza record: oltre 52mila votanti
La percentuale di votanti è del 65% contro il 72% del 2005. Calo più forte nel Lazio: 10%. Più alta la partecipazione dove si è votato anche per i Comuni
Il Pdl si conferma primo partito in Italia con il 35,25%, ma indietreggia rispetto alle politiche. La Lega vola al 10,2%. Battuta d'arresto per il Pd (26,13%). Bene l'Idv: 8%. Udc al 6,51%. Delle altre liste nessuna supera il 4%. Affluenza in calo: ha votato il 67%, contro il 72,69% del 2004
I risultati parziali delle elezioni vedono in vantaggio l’African National Congress. Zuma sarebbe al 64,3% ottenendo la maggioranza di due terzi per avere l’elezione del candidato presidente