La Russa omaggia Gigi Riva, il ricordo e l'applauso in Senato
"Colleghi, come sapete, ci ha lasciato Gigi Riva, comunemente da tutti noi ricordato come "rombo di tuono", un appellativo che gli diede Gianni Brera, un giornalista non dimenticato. Pur passando gli anni e le generazioni, tale è rimasto l'appellativo per questo grande, non solo calciatore, ma per questo grande uomo. La caratteristica, infatti, di Gigi Riva, anzi, per dirlo come direbbero i sardi, "Gigirriva" con due erre e tutto attaccato, è stata quella di essere, non soltanto il calciatore più prolifico, in fatto di gol, della nazionale italiana, ma di essere anche un grande uomo, che non aveva bisogno di tante parole. Il suo silenzio, tante volte, parlava da solo". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, prendendo la parola in Aula. "Il suo esempio rimane come calciatore, come uomo, come dirigente della Nazionale - ha aggiunto -. Nel 1970, prima di essere dirigente, fu uno dei protagonisti, come calciatore, della partita del secolo, come venne definita. La ricordate: la famosa partita Italia-Germania 4-3. E questo dopo che, quattro anni prima, aveva vinto il campionato europeo. Trentacinque gol in quarantadue presenze: nonostante i tanti campioni che l'Italia ha avuto, queste reti rimangono il record che Gigi Riva porta in Paradiso. Ma in Paradiso egli porta anche la sua capacità di dire no. Perché è facile dire sì. C'era una canzone, il cui autore si chiamava Leo Valeriano, che parlava del coraggio di dire di no. Erano gli anni in cui era facile dire sì e questa canzone esaltava chi aveva il coraggio, a volte, di rifiutare i falsi miti della società. Ecco, Gigi Riva ebbe offerte dalla Juventus, dall'Inter, dal Milan, ma aveva trovato casa in Sardegna: a Cagliari, ma in tutta la Sardegna". Fonte video: Senato (Alexander Jakhnagiev)