Cronache

Matteo Salvini: "Un operaio Ilva vale più di 10 Balotelli"

Il leader della Lega vuole spegnere le polemiche: "Il razzismo va condannato ma non abbiamo bisogno di fenomeni"

Matteo Salvini: "Un operaio Ilva vale più di 10 Balotelli"

Una mobilitazione generale per dare sostegno a Mario Balotelli. La politica italiana si è prontamente mossa per condannare l'episodio di razzismo nei confronti dell'attaccante verificatosi ieri, domenica 3 novembre, nel corso della gara tra Hellas Verona e Brescia. Non sono mancate le accuse: da Enrico Mentana ad Arrigo Sacchi, sono tanti i personaggi noti della tv che si sono schierati al fianco del classe '90 attaccando la politica.

In serata Roberto Fico ha risposto al capoultrà Luca Castellini: "È italiano ogni cittadino italiano che condivide i valori della nostra Costituzione, che onora il nostro Paese con i comportamenti di ogni giorno, che rispetta le leggi. Non sarà mai del tutto italiano chi è razzista, perché non rispetta i principi base del nostro vivere insieme come comunità".

"No ai fenomeni"

Implicitamente nel mirino è finito Matteo Salvini, che però ha voluto subito spegnere le polemiche e dire la sua su quanto accaduto. Il leader della Lega, durante una conferenza stampa in Senato, ha premesso che "il razzismo e l'antisemitismo vanno condannati" ma al tempo stesso "non abbiamo bisogno di fenomeni". Soprattutto alla luce della notifica inviata da ArcelorMittal ai commissari straordinari in cui si annuncia la volontà di rescindere l'accordo per l'affitto, mettendo così a rischio il lavoro di decine di migliaia di operai e il futuro industriale del Paese: "Con 20 mila posti a rischio nell'ex Ilva, Balotelli è l'ultimo dei problemi. Vale più un operaio dell'Ilva che 10 Balotelli".

"Gogna mediatica"

Sulla vicenda è intervenuto anche Lorenzo Fontana, ex ministro leghista della Famiglia, che ha parlato di "una vergognosa gogna mediatica contro Verona e i suoi tifosi". Posizione condivisa anche da Federico Sboarina, sindaco di Verona: "Non può esistere che da un presupposto che non esiste, perché allo stadio non ci sono stati cori razzisti, venga messa alla gogna una tifoseria e una città".

Giorgia Meloni ha detto che dovrebbero essere presi "provvedimenti perché assolutamente bisogna combattere il razzismo negli stadi", ma ha ammesso di non aver seguito personalmente il caso: "Non ero allo stadio.

Ho sentito che qualcuno invece diceva che non c'erano stati questi cori".

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