Retrogusto

Pio Cesare, le Langhe multi-anima

Storica azienda di Alba (143 anni di storia e cinque generazioni), è stata tra pe prime a puntare sulla valorizzazione dei cru, e produce alcune etichette di Barolo di stile classicista (con la vetta dell’Ornati) e un Barbaresco di notevole balsamicità

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Le due vite di Pio Cesare. La storica azienda langarola è nata più di 140 anni fa, nel 1881, grazie alla visione di Cesare Pio, che intuì le potenzialità del vino prodotto in questa terra magica e fondò l’azienda che porta il suo nome (anzi il suo cognome-nome, come usava allora) nel centro di Alba, e prese a vincere quei premi le cui medaglie figurano ancora nelle etichette a dir poco vintage. Poi qualche decennio di parentesi, fin quando, due generazioni dopo, furono la nipote Rosy Pio e il marito Giuseppe Boffa a rilanciare l’azienda, puntando forte sul Barolo. Il lavoro sarà portato avanti da figlio Pio Boffa a partire dagli anni Ottanta e con lui l’azienda diventa il punto di riferimento che è ora: ampia la cantina, acquista nuovi ettari vitati, focalizza l’attenzione sui cru – concetto allora in Italia poco frequentato – e addirittura sul multi-cru Ornato, figlio di tre micro-parcelle situate su diversi versanti della collina, con personalità differenti.

Oggi l’azienda, guidata dalla figlia di Pio, Federica, e dal nipote Cesare, senza alcuna flessione della qualità e di un certo rigore produttivo, possiede un’ottantina di ettari di vigneti di proprietà nelle zone migliori del Barolo e del Barbaresco: Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, La Morra, Novello, Grinzane Cavour, Treiso e la frazione San Rocco Seno d’Elvio, una tavolozza di esposizioni che permette di fare dei due vini bandiera, il Barolo Pio e il Barbaresco Pio, delle cuvée multi-anima.

Ho assaggiato di recente le annate 2020 Il Barolo Pio nasce dai vigneti di Ornato, Serra, Briccolina e Lirano a Serralunga d’Alba, Mosconi a Monforte d’Alba, Ravera a Novello, Roncaglie a La Morra, Gustava e Garretti a Grinzane Cavour. È vinificiato in acciaio, con macerazione sulle bucce per circa trenta giorni e affinamento in botti di rovere di Slavonia per 30 mesi (e una piccola parte in barrique). Si tratta di un Barolo molto classico, piuttosto ritroso nella sua eleganza, che ha messo a frutto un’annata climaticamente piuttosto regolare, con inverno mite, primavera dapprima soleggiata e poi piovosa, estata calde ma ritmata da piogge regolari. Il naso è di scuola, con i frutti rossi tipici del Nebbiolo e i tratti tostati, di vaniglia, di tabacco, di caffè, di spezie dolci, con una piacevole scia balsamica. La bocca esibisce un tannino sottile e un corpo potente, la freschezza promette una notevole longevità.

Il Barbaresco Pio 2020 nasce da vigneti del Bricco di Treiso, Bongiovanni e San Stunet a Treiso; Rocche Massalupo a San Rocco Seno d’Elvio. La lavorazione è la stessa del Barolo, così come lo stile decisamente paradigmatico. Il naso sciorina piccoli frutti rossi, un agrume scuro, una rosa canina e una leggera nota di chinotto, la bocca ha un tannino composto che non sgomita e consente fin d’ora di ammirare l’incedere flessuoso. Anche qui siamo davanti a un vino che può essere dimenticato in cantina, ad avere la pazienza (e la cantina).

Gli altri vini aziendali sono il già citato Barolo Ornato, che nasce nell’omonimo vigneto a Serralunga d’Alba, il Barolo Mosconi dalle uve di Monforte d’Alba, il Barbaresco Il Bricco da Treiso, il Nebbiolo Langhe doc, il Fides Barbera d’Alba Superiore Vigna Mosconi, il Piodilei, un Langhe doc a base Chardonnay in purezza. Poi alcuni vini quotidiani come il Barbera d’Alba doc, il Dolcetto d’Alba doc, il Grignolino del Monferrato Casalese doc, il Gavi docg e il Moscato d’Asti docg e delle chicche come il Nebbio, un Langhe doc che unisce al Nebbiolo con un piccolo contributo di Pinot Nero, l’Oltre, un Langhe doc che unisce al Nebbiolo e al Barbera del Cabernet Sauvignon, del Merlot e del Petit Verdot, l’Altro, un Langhe doc con Chardonnay e Sauvignon Blanc e il Rosy, un Langhe doc rosato da uve Nebbiolo e Syrah.

Poi ci sono anche un Vermouth e un Barolo Chinato.

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