Ciclismo

Giro, Ganna batte anche Pogacar: l’azzurro vince la cronometro di Desenzano

L'olimpionico della pista riesce a vendicare la sconfitta nella cronometro di Perugia battendo la maglia rosa a Desenzano. Il campione sloveno comunque allunga sui rivali alla vigilia del tappone di Livigno

Giro, Ganna batte anche Pogacar: l’azzurro vince la cronometro di Desenzano
Tabella dei contenuti

Dopo la grandissima delusione di Perugia, quando il campione sloveno beffò il cronoman azzurro, stavolta Filippo Ganna ne ha più di tutti. L’olimpionico della pista riesce finalmente a vincere la sua prima corsa nel 2024 mettendo un tempo impressionante nella cronometro da Castiglione delle Stiviere a Desenzano sul Garda. Il ciclista della Ineos parte bene ma dà il meglio di sé nella seconda parte, riuscendo a resistere all’ennesima prova da applausi di Tadej Pogacar, che chiude secondo a 29 secondi di distacco. Comunque la maglia rosa fa molto meglio dei rivali, portando il vantaggio su Geraint Thomas ad oltre tre minuti nella generale. Una prova maiuscola, considerato che domani ci sarà il durissimo tappone che porterà la carovana del Giro a Livigno.

Impressionante Ganna

Alla partenza di Castiglione delle Stiviere molti sembrano convinti che questa sarà la tappa giusta per la prima vittoria di Filippo Ganna, visto che favorisce i ciclisti potenti come lui. In realtà, però, il percorso ha diverse curve tecniche e parecchi saliscendi, cosa che potrebbe svantaggiare il pistard azzurro. Mentre alcuni velocisti come Phil Bauhaus della Bahrain-Victorious decidono di lasciare il Giro, i primi ciclisti si lanciano sul percorso, provando a contenere i danni nei confronti degli specialisti. Il primo tra i possibili protagonisti a partire è l’azzurro Edoardo Affini: il mantovano gioca in casa e vorrebbe far bene ed al primo intermedio è il più veloce. Decisamente più rilassato Jonathan Milan, che oggi avrà il compito di massimizzare il risultato senza sprecare troppe energie in vista delle Dolomiti.

Giro 2024 tappa 14 Affini

Se Affini continua ad andare forte, quando partono Tobias Foss e Filippo Ganna molti iniziano a guardare con attenzione la loro prova, visto che sono chiaramente tra i favoriti. Lo specialista della Visma Lease a Bike chiude con 9 secondi di vantaggio su Hoole la sua cronometro ma al primo intermedio si capisce come Ganna stia andando molto più forte. Non male la prova di Lorenzo Milesi: il campione del mondo under 23 a cronometro chiude dietro ad Affini di soli 2 secondi, bella soddisfazione per il gregario della Movistar. Foss arriva al secondo intermedio con 4” di vantaggio sul primo ma Ganna ha un ritmo decisamente superiore: a 10 chilometri dall’arrivo ha quasi un minuto di vantaggio sul collega della Ineos. L’ex campione del mondo riesce a scippare il primo posto ad Affini per 4 secondi ma deve abbandonare subito il primo posto: Ganna chiude con ben 1’26” di vantaggio, con una velocità media di 53,4 km/h.

Tutti contro Filippo

Dopo la gran prova del campione d’Italia, tocca agli altri specialisti provare a battere il suo tempo per puntare alla vittoria di tappa. Tra i possibili candidati c’è il campione d’Australia Luke Plapp: il ciclista della Jayco-Alula parte bene, chiudendo al primo intermedio con soli 17 secondi di ritardo nei confronti dell’olimpionico azzurro. Al secondo controllo cronometrico, invece, il distacco dell’australiano è di quasi un minuto: molto più competitivo l’americano Magnus Sheffield, che al primo intermedio è dietro di soli 5” nei confronti di Ganna. Plapp chiude la sua cronometro riuscendo a scavalcare Foss di pochi secondi mentre il ciclista statunitense della Ineos regge sempre il passo del ciclista azzurro, superando il gregario di Pogacar Großschartner, che sta risparmiando energie in vista delle tante salite di domani.

A conferma che la seconda parte della cronometro di Ganna è stata stratosferica, il promettente cronoman americano chiude al secondo intermedio con ben 39 secondi di distacco dall’azzurro ma lo sforzo gioca un pessimo scherzo a Sheffield, che scivola a terra in frenata su una curva, riuscendo comunque a riprendere la cronometro. Il ciclista statunitense era caduto qualche settimana fa alla Tirreno-Adriatico e paga al traguardo la caduta, chiudendo in settima posizione. Quando lo specialista sloveno Tratnik arriva al decimo posto, l’attenzione di tutti si sposta sugli uomini di classifica che stanno per iniziare la cronometro: a meno di una prova maiuscola del cannibale Tadej Pogacar, Ganna oggi potrebbe farcela.

Pogacar non ce la fa, bene Tiberi

Quando prende il via il compagno di squadra di Ganna, Thymen Arensman, si inizia a pensare alle conseguenze di questa cronometro sulla classifica generale. Jan Hirt punta a scavalcare l’olandese nella generale, mentre lo spagnolo della Movistar Einer Rubio rischia di venire superato: l’azzurro Filippo Zana vorrebbe superare Lorenzo Fortunato, visto che il ciclista dell’Astana è avanti di soli 7 secondi. Al primo intermedio Arensman ha un ritmo interessante, chiudendo con soli 11 secondi di distacco da Ganna e completando un podio virtuale tutto della Ineos. Romain Bardet non è certo uno specialista e cercherà di ridurre i danni mentre Antonio Tiberi si è fatto valere in quel di Perugia e potrebbe fare ancora meglio oggi. Zana al primo intermedio non perde troppo da Ganna al primo intermedio mentre Fortunato fa decisamente peggio: oggi potrebbe perdere diverse posizioni nella classifica generale.

Geraint Thomas parte con l’obiettivo di far dimenticare la deludente prova nella cronometro di Perugia mentre Daniel Martinez, campione colombiano nella corsa contro il tempo, dovrà difendersi dal suo attacco. Poco dopo Tadej Pogacar parte sparato, confermando che in questo Giro punta sempre alla vittoria: difficile però che vada al massimo, considerato il tappone di domani. La situazione inizia a chiarirsi al primo intermedio: Tiberi è a 17 secondi da Ganna, ma viene superato prima da O’Connor, poi da Thomas, che è partito decisamente forte. Il sorriso del campione italiano si spegne quando Pogacar arriva al primo intermedio: 9’35”, 4 secondi più veloce dell’azzurro, che rischia di essere beffato come successo a Perugia. Giornata storta, invece, per Dani Martinez, che potrebbe vedersi scavalcato da Thomas al secondo posto.

Giro 2024 tappa 14 Pogacar partenza

A 15 chilometri dall’arrivo, non male Tiberi, a soli 56 secondi da Ganna, cinque secondi più veloce di O’Connor ma viene battuto nettamente da Thomas, 12 secondi più veloce. Martinez perde circa 30 secondi dal ciclista gallese, che a questo punto è quasi certo di riprendersi la seconda posizione nella generale: Pogacar, nel frattempo, chiude con 10 secondi di ritardo da Ganna, nervosissimo all’arrivo. Al traguardo Tiberi chiude bene ma guadagna solo pochi secondi su O’Connor mentre Geraint Thomas fa segnare il terzo tempo, strappando 31 secondi al colombiano, abbastanza per tornare secondo. Quando Pogacar arriva sul rettilineo finale, Jonathan Milan è il primo a festeggiare Filippo Ganna: il cannibale sloveno arriva a 29 secondi dall’azzurro, che finalmente vince la sua prima gara nel 2024.

La classifica

Results powered by FirstCycling.com

La tappa di domani

Dopo aver masticato amaro per quasi una settimana, gli scalatori finalmente potranno prendere il palcoscenico. Basta un’occhiata al profilo altimetrico per capire come le cinque salite, tre delle quali di prima categoria, potranno rendere questa tappa davvero epica. 5.400 metri di dislivello, 220 chilometri di lunghezza, prima di arrivare a Livigno i ciclisti dovranno faticare le proverbiali sette camicie. Si inizia con la salita del Lodrino, seguita poco dopo dal Colle San Zeno, 13,9 chilometri con rampe al 14% di pendenza. 80 chilometri dopo tocca ad una delle salite mitiche del Giro, il Passo del Mortirolo.

Giro 2024 tappa 15 altimetria

Una volta scollinati, la tappa entra nel vivo, visto che gli ultimi 53 chilometri sono tutti in salita ed in buona parte in quota. La penultima salita di prima categoria arriva a 24 chilometri dall’arrivo: il Passo di Foscagno è lungo 15 chilometri ma è più duro di quanto faccia sospettare la pendenza media del 6,4%, visto che alcune rampe sono oltre l’11%.

Prima di arrivare a Livigno per un po’ di meritatissimo riposo, bisognerà affrontare il Passo di Eira, ultimo Gpm ad oltre 2.200 metri sopra il livello del mare. Sono solo 4,7 chilometri ma il rischio di piantarsi sui tratti più duri, ad oltre il 19% di pendenza, è altissimo. Occhio alle sorprese.

Giro 2024 tappa 15 planimetria

Commenti