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"Radere al suolo Israele". Il post choc del consigliere di sinistra

Omar Korichi, consigliere comunale di Rovereto di estrema sinistra, prima applaude all'Iran e poi cancella i post e si scusa. Ma non è la prima volta

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“Speriamo che seguano l’esempio tutti gli altri Paesi arabi!”. Questo è un delle frasi che, sino a poche ore fa, era possibile vedere nelle ‘storie’ di Instagram di Omar Korichi, consigliere comunale di Rovereto di estrema sinistra, a mò di commento alla notizia dell'attacco dell'Iran ad Israele.

L’Iran“dovrebbe ora radere al suolo Israele”, è un altro delirante messaggio pubblicato dal politico di origini marocchine e che, prima di essere cancellato, è stato immortalato con uno screenshot dal deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì. Entrambi i post, infatti, sono stati eliminati da Korichi e sostituiti da uno molto più lungo pubblicato prima su Facebook e, poi, rilanciato su Instagram. “Mi devo scusare con tutti quanti per il mio ultimo post”, scrive Korichi sul suo profilo dopo espresso il suo sgomento “davanti a oltre 6 mesi di massacro e genocidio disumano”. Nel post, dove la punteggiatura è quasi inesistente, il consigliere comunale e attivista ricorda le atrocità della guerra (“bambini lacerati, persone amputate, bambini che muoiono per la fame”) e auspica che presto venga fermato“questo genocidio e che venga fatta giustizia”. E, poi, aggiunge: “Io da persona umana sono stanco, addolorato, straziato ed estenuato, 6 mesi che mi stanno massacrando l’anima dal dolore”. Un mea culpa in piena regola in nome della “Palestina Libera”. Korichi non è nuovo a certe fuoriuscite e, anzi, come ricorda Urzì nel suo post, il consigliere di Rovereto “è finito per essere stato espulso anche dalla lista Futura di estrema sinistra, per le sue idee violente”.

Korichi, infatti, è una vecchia conoscenza anche de Il Giornale che lo scorso 15 novembre gli aveva dedicato un intero articolo. In quell’occasione Korichi era assurto alle cronache nazionali per aver sostenuto che gli immigrati sarebbero andati presto al potere. “A noi non importa più il candidato sindaco o presidente – aveva scritto sui social sempre in quei giorni - A noi importa dove ci sono maggiori probabilità di entrare, inserirci e come il cavallo di Troia, contrastare un sistema sempre meno politico e sempre più di interessi”. Korichi sosteneva che gli immigrati avessero impostato una vera e propria “regia politica” con lo scopo di “raggiungere e conquistare il potere politico per dare voce alle comunità di origine straniera che in tutti gli ambiti sociali soffrono”. Da allora il tenore delle sue affermazioni sui social non è cambiato. Anzi, il 15 febbraio, su Facebook, senza mezzi termini ha scritto: “La fine dello stato Terrorista criminale di Israele è il primo giorno di pace nel mondo”.

Nei suoi profili, inoltre, non è difficile trovare anche degli insulti rivolti al governo Meloni, reo di essere “servo di Israele”.

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