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Agenzia Vista

"Esprimo la più ferma e netta condanna per il gravissimo episodio di violenza verificatosi a Bondi Beach, che colpisce profondamente l’intera comunità australiana e desta forte preoccupazione anche tra i nostri connazionali. Atti di questa natura sono del tutto inaccettabili e rappresentano una grave violazione dei principi di sicurezza, legalità e convivenza civile. In queste ore il mio pensiero va alle vittime, ai feriti e a tutte le persone presenti, in particolare ai membri della comunità ebraica che si erano riuniti per celebrare la festività di Hanukkah, trasformata tragicamente da momento di festa e condivisione in un’esperienza di paura e dolore. A loro, alle famiglie colpite e agli italiani residenti che si trovavano sul posto desidero esprimere la mia più sincera vicinanza e solidarietà. Sono in costante contatto con le autorità australiane competenti e con i rappresentanti della comunità italiana locale, in stretto raccordo con le strutture del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per essere costantemente aggiornato sull’evoluzione della situazione e per verificare che tutti i nostri connazionali ricevano l’assistenza necessaria. Confido nell’azione delle forze dell’ordine australiane e nel pieno coordinamento istituzionale. Questo episodio, che appare inserito in un clima crescente di odio e intolleranza, richiama con forza la necessità di contrastare ogni forma di antisemitismo e di violenza motivata dall’odio. Rinnovo infine la mia piena disponibilità a collaborare con le istituzioni italiane e locali, nell’interesse e a tutela degli italiani che vivono in Australia, riaffermando con determinazione che la violenza non può e non deve mai trovare spazio nelle nostre società". Lo dichiara Nicola Carè, deputato italiano del Pd residente a Sydney. (Alexander Jakhnagiev)

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Attentato Sydney, Carè (Pd): Ferma condanna per atto di violenza. Solidarietà a comunità ebraica

"La tua proposta di riforma è poco credibile perché, quando eri al governo e avevi la forza per farla, non l’hai fatta. Hai invece portato avanti un’altra riforma costituzionale, bocciata dai cittadini perché mal costruita. Oggi parli di elezione diretta del capo del governo, ma questa proposta esiste grazie al centrodestra: se davvero sei d’accordo, dovresti votarla. Anche perché sei isolato, visto che tutto il centrosinistra sostiene l’opposto di te, dicendo che questa riforma toglierebbe poteri al Presidente della Repubblica. Tu dici il contrario, ma di fatto la tua riforma potrà passare solo quando in Parlamento ci sarai solo tu" così Rampelli a Renzi durante il dibattito sulla riforma. (Alexander Jakhnagiev)

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Premierato, Rampelli a Renzi: "Tua riforma non stava in piedi non sei credibile"

"Non è obbligatorio venire. Chi ha voluto venire ha voluto venire. Schlein ha detto che sarebbe venuta solo se si confrontava con Meloni, Meloni ha risposto che voleva anche Conte perché non sa chi fosse il leader dell'opposizione. Conte ha detto che ci stava. Schlein ha ritenuto questa risposta di Meloni non giusta e non è venuta. Ma non cambia nulla. Non è da questo che si giudica la forza o la debolezza di questa rassegna" così il direttore del Tg La7 Enrico Mentana, a margine di Atreju. (Alexander Jakhnagiev)

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Atreju 2025, Mentana: Assenza Schlein? "Non è un obbligo venire qui"

"A sinistra hanno come riferimenti culturali Saviano e Francesca Albanese. Per noi c'è Charlie Kirk. Onore a Charlie Kirk, un martire della libertà" così il Ministro Salvini, intervenendo all'evento conclusivo di Atreju. (Alexander Jakhnagiev)

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Salvini: "Onore a Charlie Kirk, un martire della libertà"

Il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini è arrivato a Castel Sant'Angelo per intervenire all'evento conclusivo di Atreju 2025. Al suo arrivo nei giardini di Castel Sant'Angelo, il leader della Lega è stato circondato da persone che gli hanno chiesto selfie. Il ministro non si è sottratto pur ricordando che rischiava di far taldi sul palco. (Alexander Jakhnagiev)

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Atreju 2025, bagno di folla per il leader della Lega Salvini al suo arrivo a Castel Sant'Angelo

"La sinistra ci accusa di subalternità agli americani, ma sono gli stessi che chiedono agli americani di non disimpegnarsi. Perché a sinistra il padrone piace, prima era Mosca, poi Parigi, Berlino e Bruxelles. Washington solo quando governano i democratici. Noi vogliamo un'Italia con tutti i suoi partner ma che non sia subalterna a nessuno" così la premier Meloni intervenendo a conclusione di Atreju. (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Alla sinistra piace il padrone, prima Mosca, poi Bruxelles e gli Usa con i democratici"

Donald Trump accoglie nello Studio Ovale la nazionale degli Stati Uniti che alle Olimpiadi invernali di Lake Placid 1980 realizzò il 'miracle on ice', il miracolo sul ghiaccio: nel torneo di hockey, gli Usa con una squadra di giocatori dei college sconfissero l'invincibile Unione Sovietica e conquistarono l'oro battendo poi la Finlandia. Per l'occasione, è stato omaggiato con un cappello texano, copia di quello indossato alla cerimonia di apertura dei giochi dalla squadra. X (Alexander Jakhnagiev)

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Trump riceve cappello texano da squadra hockey che batté l'Urss alle Olimpiadi invernali del 1980

"Vogliamo dire basta con il buonismo e il giustificazionismo che la sinistra ha stratificato per decenni tutte verso le possibili forme di illegalità, come l'occupazione abusiva delle case soprattutto da parte dei centri sociali che organizzano un vero e proprio racket per fare soldi nascondendosi dietro il diritto dei più bisognosi. Poi si è scoperto che quei più bisognosi erano gente tipo Ilaria Salis, figlia di papà e oggi parlamentare europeo. Perché noi questa gente la mandiamo a rappresentarci in Europa e neanche adesso che guadagna più di 15 mila euro al mese ha pensato di ridare indietro i soldi che deve all'istituto delle case popolari di Milano per la sua occupazione abusiva di una casa destinata alla povera gente. Questi sono i comunisti... Vergogna, vergogna i comunisti... roba da matti", ha affermato la premier Giorgia Meloni dal palco di Atreju. Atreju (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: Ilaria Salis figlia di papà che occupava case nascondendosi dietro i più bisognosi
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