Del resto cambiare idea è un diritto. Come quello all'eleganza.
Aboubakar Soumahoro, sindacalista, parlamentare, tutto fango&Fratoianni, bracciante rubato alle politiche agricole, attivista, arrivista e ivoriano - uno di cui per fortuna si erano perse le tracce - ha ritrovato l'impudenza perduta e, in un'intervista al Foglio, giornale imbattibile nel fare apparire giganti i nani, ha parlato di una sua «rinascita» politica e ha annunciato l'intenzione di ricandidarsi alle elezioni del 2027: «Sono pronto a candidarmi con forze che portano in seno il tricolore». Peccato non ci sia più l'Msi. Faccetta nera/Bella ivoriana.
Fratoianni-Bonelli, appena letta l'intervista, hanno postato la foto di Soumahoro a testa in giù. Hanno saputo che aveva persino il busto di La Russa in casa.
Di questo passo Ilaria Salis e Mimmo Lucano, prima o poi, entreranno in CasaPound.
Comunque noi apprezziamo la scelta di Aboubakar, uno che tutto quello che tocca trasforma in Soumahoro: stipendi onorevoli, appalti, viaggi, investimenti in Ruanda... Capiamo la scelta di provarle tutte per restare in Parlamento. Ha detto: «Io di sinistra? Mai stato, io sono pragmatico». Pragmatico, paradossale, paraculo.
In fondo,
Soumahoro ha dimostrato di essersi perfettamente integrato. Ormai è un vero italiano. Qui da noi passare così velocemente da una parte all'altra è lo sport nazionale. E la coerenza, giusto per stare in argomento, è un lusso.