Gli Occhi della Guerra realizzano il primo reportage a 360° dal fronte del Donbass

Gli Occhi della Guerra realizzano il primo reportage a 360° dal fronte del Donbass
La guerra – ci hanno detto – ha un odore molto semplice. Esso è composto di tre ingredienti, che impari a conoscere fin dal tuo primo giorno di trincea
Raggiungere la prima linea attraverso le vie ufficiali è oggi praticamente impossibile. I giornalisti vengono trattenuti nelle retrovie, sotto la stretta sorveglianza dei press officer dell’esercito filorusso
Cecchini, trincee, assalti notturni, combattimenti tra le macerie, duelli di artiglieria
Centinaia di famiglie vivono a ridosso della prima linea. E sono sotto i colpi continui dell'artiglieria
Quarantuno anni, originario del Bresciano ora vive e fa la guerra nel Donbass: "Rimarrò fino alla vittoria"
Il rifugio si trova nei sotterranei di un vecchio teatro. Siamo alla periferia occidentale di Donetsk, nel distretto di Petrovs’kyi. È sera, comincia a fare freddo e i lampioni sono tutti spenti. Il fronte corre a poca distanza da qui, appena oltre le ultime case del quartiere. Puoi vedere distintamente i bagliori dei colpi in arrivo, e ogni volta è come se la terra venisse scossa da un piccolo sisma
Due anni di scontri, intere città rase al suolo, una economia sull’orlo del suicidio, diverse migliaia di morti – soprattutto tra i civili – centinaia di migliaia tra profughi e sfollati. Il conflitto armato in Ucraina orientale rappresenta il grande punto d’attrito tra l’imperialismo russo e quello occidentale: due giganti che si fronteggiano minacciosi, pronti a sacrificare sull’altare della geopolitica un intero Paese con i suoi abitanti
L’uomo che ci ha cacciati in malo modo dall’aeroporto, sbraitando «italiani, americani: tutti fascisti» non è un personaggio qualunque. Lo scopriamo qualche ora dopo sfogliando foto e video su Internet. Si chiama Mikhail Tolstykh ma il popolo di Donetsk ha imparato a conoscerlo col suo nome di battaglia: comandante Givi
Le trincee corrono sul crinale della vecchia massicciata ferroviaria. Oltre la scarpata c’è il piccolovillaggio di Pisky, che si trova ancora nelle mani dell’esercito ucrain