L’operazione è stata possibile grazie ad un lungo lavoro di indagine cominciato nel 2016. I marocchini gestivano un grosso giro di droga e riuscivano a rifornire i pusher di 4 diverse province

L’operazione è stata possibile grazie ad un lungo lavoro di indagine cominciato nel 2016. I marocchini gestivano un grosso giro di droga e riuscivano a rifornire i pusher di 4 diverse province
Fondamentali le immagini riprese da alcune videocamere di sorveglianza per riconoscere il responsabile, personaggio già noto alle forze dell’ordine
Terribile episodio per un 29enne siracusano, vittima di un vero e proprio agguato. Il branco lo ha seguito e poi accerchiato, dando inizio al pestaggio. Solo quando il giovane è finito a terra, gli aguzzini sono fuggiti col suo cellulare e 90 euro in contanti
Dopo esser stato sorpreso senza biglietto né documenti, lo straniero è stato fatto scendere dal convoglio. Una volta a terra si è rivoltato contro gli agenti che tentavano di effettuare un controllo, minacciandoli ed accanendosi contro gli arredi della stazione
La vittima, rimasta esanime a terra, è stata soccorsa dagli agenti della questura. Dopo una precipitosa fuga, i responsabili si sono poi consegnati spontaneamente: uno di loro è un pregiudicato
Gli spacciatori, in un solo anno di attività, hanno compiuto almeno 4mila consegne di droga, come documentato dai carabinieri che si sono occupati delle indagini
Prima dell’omicidio, l’assassino si trovava in una zona frequentata da pusher ed era nervoso. Stefano indossava gli auricolari per ascoltare della musica e forse teneva in mano il cellulare, tanto sarebbe bastato a far scattare la furia del killer, che temeva di essere fotografato
La denuncia è partita da una connazionale dei 5 arrestati, costretta a prostituirsi per ripagare il debito del costo del viaggio verso l’Italia
L’uomo è stato colto sul fatto da alcuni testimoni, che hanno segnalato immediatamente l’accaduto alle forze dell’ordine. Per lui una denuncia per atti osceni in luogo pubblico
La sentenza arriva dopo il ricorso presentato dall’Associazione studi giuridici sull’immigrazione e la onlus Avvocati per niente. Il requisitito della residenza continuativa di 5 anni nel Paese per entrambi i genitori del neonato è stato definito discriminatorio nei confronti degli stranieri