Domani sarà un giorno speciale per il Papa. Verranno da tutta Italia a manifestargli solidarietà dopo il fattaccio della Sapienza. Sarà un modo per rivendicare la libertà di parola per la Chiesa; un modo per reagire a un laicismo ormai più anticristiano che anticlericale. Ma soprattutto sarà un modo per abbracciare il Papa e dirgli: ti vogliamo bene
Poiché oggi saranno tutti una voce sola nel difendere Benedetto XVI, vediamo di piantare qualche paletto che ci permetta di distinguerci dal coro. Primo. Attenzione a chi parla di «rinuncia». Il Papa non ha rinunciato: è stato costretto a rinunciare. Lo sanno tutti che il ministero degli Interni non aveva garantito il tranquillo svolgimento della giornata. Ratzinger se ne infischia della propria incolumità, ma non ha voluto mettere a rischio quella degli altri
L’ex leader di Lotta continua condannato a 22 anni per l’omicidio Calabresi ha trovato ospitalità su Rai Tre per presentare il suo ultimo libro. "Benedetto XVI ha sbagliato a identificare il prossimo con il samaritano e non con il picchiato". "La contestazione? Un errore vantarsi di averla fatta ma anche di non averla fatta"