
A Slaviansk, roccaforte filo russa nell'Ucraina dell'est, code al referendum sull'autogoverno della Repubblica di Donetsk

La guardia nazionale ha abbandonato la grande città di Mariupol in mano ad un’armata Brancaleone di filo russi. La caserma delle truppe di Kiev è stata saccheggiata, il municipio dato alle fiamme ed i filo russi sono riusciti a far esplodere il blindato ucraino che avevano catturato per un’incendio fortuito. A cura di Fausto Biloslavo

Il bilancio degli scontri è stato ridimensionato, ma non si hanno ancora numeri certi. A cura di Fausto Biloslavo

Il direttore della banda venerdì ha osato intonare l'inno ucraino ma due energumeni l'hanno picchiato e fatto scappare. Ecco la traduzione delle parole pronunciate nel momento più drammatico della scena: "Sono un cittadino di Donetsk come voi!". "Stai scherzando? Chi ti ha detto di suonare l’inno nazionale? Chi? Chi?". "Cosa state facendo ragazzi? I veterani (della seconda guerra mondiale) stanno riponendo dei fiori al monumento (ai caduti). Smettetela". A cura di Fausto Biloslavo

Un consigliere regionale che ci mostra la fasciatura sulla gamba per un proiettile di striscio. "Eravamo in corteo con donne e anziani per la festa della vittoria, quando è scoppiato l’inferno", racconta Alexander Romanenkov

Davanti alla centrale di polizia ci sono due cadaveri, una macchina sforacchiata di colpi e le fiamme che divorano l’edificio

Una piccola folla vuole linciare un soldato ucraino. La situazione è drammatica: il poveretto disarmato e in mimetica viene colpito da calci e pugni

A Mariupol, davanti a un bar, una pozza di sangue ha inzuppato uno striscione del giorno delle vittoria, cavallo di battaglia dei filo russi

I militari sparano a civili nel centro della cittadina ucraina. ATTENZIONE: Le immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità

Scontri nella cittadina del sude-est del Paese
