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Mafia, arrestato il dem Ruggirello. "Era a disposizione di Messina Denaro"

Maxiblitz antimafia nel trapanese dove i carabinieri hanno arrestato 25 persone, tra cui l'ex deputato regionale del Pd Paolo Ruggirello per associazione mafiosa. Avrebbe "lavorato" per alcuni fedelissimi del boss Matteo Messina Denaro

Mafia, arrestato il dem Ruggirello. "Era a disposizione di Messina Denaro"

Prometteva posti di lavoro in cambio di voti ed era da tempo a disposizione di alcuni fedelissimi del superboss Matteo Messina Denaro. In mattinata, è stato arrestato con l'accusa di associazione mafiosa l'ex deputato regionale siciliano del Pd Paolo Ruggirello. Fermato nel quadro di un maxiblitz antimafia nel Trapanese che ha portato all'arresto di 25 persone, Ruggirello, 53 anni, avrebbe contato sull'aiuto dei clan per le elezioni regionali del 2017 e per le politiche del 2018. Secondo gli inquirenti, l'ex deputato dell'Assemblea regionale siciliana avrebbe partecipato a "riunioni riservate" anche con persone ritenute vicine al superboss Matteo Messina Denaro, il superlatitante più ricercato d'Italia e considerato l'attuale caporeggente di Cosa Costra.

Ruggirello, un passato nel centrodestra prima di entrare nel Pd, nel 2015, si sarebbe avvalso quindi dell'appoggio della mafia in occasione delle due ultime tornate elettorali. Ma inutilmente, visto che in entrambi i casi non è riuscito a entrare all'Ars né al Senato. "L'amore della mia famiglia per il nostro territorio affonda le radici nel tempo. Abbiamo sempre creduto nel valore del lavoro e nelle potenzialità di questa terra. L'abbiamo fatto a volte anche con coraggio, ma sempre nella certezza di costruire qualcosa di importante e duraturo", diceva un anno fa durante la campagna elettorale per le elezioni politiche. Un passato da dirigente d'azienda, Ruggirelli si vantava di essere "riuscito" ad avere successo in politica "grazie al supporto dei miei elettori".

Insieme a Ruggirello, il maxiblitz dell'Arma ha portato all'arresto di 25 persone. L'operazione ha visto l'impiego di oltre 200 carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, impegnati nell'esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Dda. I soggetti fermati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, estorsione, danneggiamento e altro. L'operazione disarticola il mandamento mafioso di Trapani e permette, per la prima volta, di individuare l'articolazione di Cosa Nostra di Favignana. Oltre ai vertici del mandamento (rappresentati dai fratelli Francesco e Pietro Virga, figli del boss ergastolano Vincenzo), della famiglia mafiosa di Paceco ed esponenti della famiglia mafiosa di Marsala, tra gli arrestati vi sono anche esponenti politici locali, "che si offrivano ai mafiosi, proponendosi come punti di riferimento, arrivando, in alcuni casi, addirittura ad affidare loro la gestione, seppur parziale, della propria campagna elettorale".

Tra loro anche Ivana Inferrera, candidata nel 2017 con l'Udc alle elezioni regionali siciliane.

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