17 marzo Da Genova salpa pure la festa nazionale Disegno di legge del senatore ligure Giorgio Bornacin, coordinatore metropolitano del Pdl, per celebrare tutti gli anni la festa dell’Unità d’Italia: «È l’unica che finora ha dimostrato di non creare

Da Genova è partita l’unificazione dell’Italia. Da Genova parte la festa dell’unità d’Italia. Festa nazionale e non occasionale. Insomma, il 17 marzo potrebbe diventare per sempre una giornata di unificazione come lo è stata quest’anno, visto che da tempo non si assisteva al superamento degli steccati e delle differenze che segnano il Paese. La proposta, un disegno di legge vero e proprio con tutti i crismi dell’ufficialità, è ancora una volta «genovese», nel senso che lo presenta il senatore ligure del Pdl (e coordinatore cittadino, Giorgio Bornacin, che in questi giorni sta sottoponendo il testo alla firma di altri colleghi prima di depositarlo in Senato.
Senatore, come mai questa novità?
«Mi sono deciso a dare corpo alla mia idea leggendo il bellissimo pezzo di Cristiano Gatti sul Giornale. Quelle che diceva come finalmente avessimo trovato una vera festa nazionale».
A dire il vero ce l’avremmo già.
«Appunto, ma il 25 aprile è okkupata - mi raccomando scritto con le due “k” - dalla sinistra. Così come d’altronde il primo maggio. Il 4 novembre l’abbiamo cancellata...»
Appunto, la vera Italia unita sarebbe rappresentata dal 4 novembre. Eppure per festeggiare il 17 maggio quest’anno nelle buste paga sarà disconosciuta persino la festività soppressa del 4 novembre.
«Benissimo. Parliamone.

Con tutto il rispetto per la signora Marcegaglia che ha protestato per le troppe feste in calendario (e sugli stipendi), vorrei dirle che credo ci siano ben altri modi per rilanciare l’economia nazionale. Compreso magari un maggior impegno da parte di tutti, al limite lavorando qualche ora in più o scioperando un giorno in meno». (...)

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