Cultura e Spettacoli

1983: IL RECORD DI «UCCELLI DI ROVO»

Uccelli di rovo, programmato per la prima volta su Canale 5 il 6 novembre 1983, è uno degli sceneggiati più citati della storia della nostra Tv, anche perché viene immancabilmente ricordato dai giornali quando un prete ha una storia d'amore con una sua parrocchiana e magari la sposa. Questa miniserie, di produzione americana, è stata, ancor più di Dallas, un successo di dimensioni stupefacenti se si pensa che raggiunse e superò in qualche puntata i 13 milioni di telespettatori, risultato inimmaginabile anche per i sostenitori più ottimisti della Tv commerciale che aveva pochi anni di vita. Uccelli di rovo fu inoltre alle origini della crisi di Rete 4, allora in altre mani, perché quest'ultima gli oppose il kolossal Venti di guerra, che, nonostante un cast di grande richiamo, fece un terribile flop. Ma che cosa aveva di particolare questa fiction per incatenare al teleschermo tanti spettatori e insieme per diventare oggetto di conversazione quotidiana? Intanto era tratta dal best-seller di Colleen McCullogh che aveva venduto milioni di copie in tutto il mondo, un romanzo intrigante che univa feuilleton e trasgressione con la storia dell'amore tormentato fra un prete cattolico australiano, padre Ralph, e Maggie, una donna appassionata e di sicuro fascino. Il segreto del successo consisteva nel fatto che padre Ralph era lacerato fra la voglia di essere un prete degno di ogni rispetto e le tentazioni della carne, forti in uomo giovane e bello. La nascita di un figlio complicava ulteriormente la situazione, ma non riusciva a risolverla perché l'affascinante prete continuava a essere incerto sul suo futuro. Tornare allo stato laicale, sposare Maggie e farsi quindi una bella famiglia o dimenticarla, dimenticare lo stesso loro figlio e cedere all'ambizione di diventare vescovo? Il dilemma, che coinvolgeva milioni di telespettatori e che suscitava invece l'ironia dei pochi scettici, si risolveva all'ultima puntata in cui Padre Ralph diventava vescovo addirittura in Vaticano. Nel frattempo, la scena d'amore in riva al mare fra lui e Maggie aveva dato il brivido della trasgressione e non solo perché ne era protagonista un prete. Il trionfo di Uccelli di rovo fu, però, anche merito della regia scaltra di Daryl Duke, di un'Australia assai suggestiva e allora ancora poco vista, e soprattutto di Richard Chamberlain che prestò il suo fascino già maturo e un consumato mestiere al suo intrigante personaggio.

Accanto a lui Rachel Ward era più bella che brava, tanto che non riuscì più a raggiungere altri successi, ma la affiancavano con il loro carisma glorie di Hollywood come Barbara Stanwyck, Jean Simmons e Christopher Plummer.

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