Cultura e Spettacoli

1994: «STRANAMORE», SOS CUORI INFRANTI

Le storie di coppie in crisi, di fidanzati abbandonati, di mariti fedifraghi e di mogli irreparabilmente offese dilagano su tutte le reti, conquistando sempre una buona audience, ma anche suscitando critiche da parte di quei telespettatori che non accettano eccessi mediatici. Nel 1994 solo pochi addetti ai lavori conoscevano questo nuovo genere televisivo, definito reality.
Il pubblico, tuttavia, sarebbe stato certamente favorevole, quando glielo avessero proposto, a un programma che affrontasse i problemi sentimentali di persone reali e non di invenzione. Lo dimostrò subito decretando un grande successo alla prima puntata di Stranamore, andata in onda su Canale 5 il 27 febbraio 1994. Nato da un format olandese, Stranamore era stato felicemente adeguato dai suoi autori alla realtà italiana, soprattutto della provincia. La sua carta vincente fu la figura del conduttore, il dottor Stranamore, ben diverso, nonostante il nome, dal generale psicopatico protagonista del famoso film di Stanley Kubrick.
Qui il dottore, che non aspirava a lanciare bombe ma che curava i cuori di innamorati traditi, timidi, delusi, ingenui, magari anche cinici, era il giornalista Alberto Castagna. Egli guidò il camper di Stranamore con molta abilità, da una parte puntando sulla complicità che si creava fra lui e i partecipanti al programma, dall'altra giocando sul suo fascino di uomo che dava l'impressione di saperla lunga sull'amore. L'identificazione, poi, dei telespettatori soprattutto con gli innamorati infelici era assai forte, anche perché Castagna e Alessandro Ippolito, brillante conduttore delle esterne, riuscivano a dare verità umana ai casi affrontati.
Più di un giornale e alcune trasmissioni della Rai parlarono di un falso reality, dove i protagonisti non raccontavano storie vere, ma si limitavano a interpretare vicende e personaggi inventati dagli autori.
Probabilmente non avevano del tutto torto in qualche caso, ma i telespettatori non caddero nella trappola e continuarono a guardare Stranamore come uno spaccato fedele dell'Italia dei cuori infranti. L'audience continuò a crescere fino a raggiungere picchi imprevisti, ma nel 1998 una gravissima malattia di Castagna sembrò segnare la fine di Stranamore. Tre anni dopo il conduttore ritornò al timone del suo programma, accolto con grande affetto e con successo dal pubblico, ma ormai era esploso il Grande fratello e il reality show di Stranamore apparve a tanti inesorabilmente invecchiato.


Il pubblico sentiva il bisogno di emozioni più forti e di storie più trasgressive.

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