Economia

Dal 2 gennaio partono i saldi Ma si prevede già il flop: "Le vendite in calo del 30%"

Dopo la contrazione degli acquisti per Natale, il Codacons prevede forti cali pure per i saldi. Adoc: "Se il Natale è stato magro, i saldi saranno magrissimi"

Dal 2 gennaio partono i saldi Ma si prevede già il flop:  "Le vendite in calo del 30%"

Se le spese natalizie sono andate male, i saldi si preannunciano un vero e proprio flop. Tanto che in molti parlano del peggior Natale degli ultimi dieci anni. Gli amanti dello shopping sono già ai nastri di partenza: i saldi invernali scatteranno già dal 2 gennaio per i lucani e siciliani, mentre in tutte le grandi città e in quattordici Regioni l’appuntamento è fissato per il 5 gennaio. I molisani e gli altoatesini dovranno, invece, attendere fino al 7 gennaio, mentre i valdostani, come da tradizione, fino al 10 gennaio. "Saranno un flop", ha già avvertito l’Adoc prevedendo un calo delle vendite del 30% rispetto allo scorso anno e una spesa in ribasso del 21%.

Secondo la Confcommercio ogni famiglia spenderà 403 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento e di accessori per un valore complessivo di 6,1 miliardi di euro pari al 18% del fatturato annuo del settore. In media ogni persona spenderà quasi 170 euro. "La crisi economica e una stagione autunnale caratterizzata da un clima mite - sottolinea il presidente di Federazione moda Italia, Renato Borghi - non hanno di certo favorito le vendite di capi d’abbigliamento della collezione autunno/inverno. E anche a dicembre abbiamo dovuto fare i conti con un Natale all’insegna del risparmio e di molta prudenza negli acquisti". Borghi fa, poi, notare che i margini delle imprese hanno subito un’ulteriore riduzione dal momento che "per sostenere consumi già deboli i commercianti, laddove possibile, hanno assorbito l’aumento dell’Iva dal 20% al 21% deciso quest’estate". Con l’avvio dei saldi le associazioni di categoria confidano in una boccata d’ossigeno per le vendite. Ma il pessimismo è diffuso.

Carlo Pileri, presidente dell’Adoc, stima addirittura un calo delle vendite dei saldi pari al 30% rispetto allo scorso anno e una spesa in ribasso del 21%. Più in generale, il budget non supererà i 90 euro a persona. "Le vendite di calzature (-25%) e abbigliamento di media-bassa qualità (-35%) saranno un vero e proprio flop, anche l’abbigliamento di alta qualità avrà segno negativo, il calo previsto è del 7% - continua - solo l’abbigliamento sportivo riesce a contenere i danni, perdendo solo il 2%". I saldi seguono infatti l’andamento delle vendite prenatalizie, che hanno registrato un calo del 28%. I dati sono davvero allarmanti: per la prima volta sono calati anche gli outlet (-6%) e i centri commerciali (-8%). Tanto che a farla da padrone a Natale sono stati i regali di seconda mano. Quest’anno un regalo su tre è stato riciclato, il 15% è stato addirittura fai-da-te. "Se il Natale è stato magro - conclude Pilieri - i saldi saranno magrissimi".

Più ottimista il Codacons secondo il quale solo il 40% delle famiglie approfitterà dei saldi invernali. Tuttavia, per il presidente Carlo Rienzi, le ultime stime arrivate dalla Confcommercio sono "ottimistiche" e, al contrario, prevede un "clamoroso flop per i prossimi sconti stagionali".

Secondo l’associazione dei consumatori, la spesa media pro capite sarà di 110 euro e il calo delle vendite raggiungerà quota -30% rispetto ai precedenti saldi invernali.

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