Dal 2008 più metano algerino per l’Italia

Partita aperta per il collegamento con la Sardegna

Paolo Giovanelli

da Milano

Più gas algerino per l’Italia: non è una diversificazione delle fonti di approvvigionamento, ma resta comunque un passo avanti importante. Il potenziamento del gasdotto Transmed che dall’Algeria porta il metano all’Italia «sarà completato, in entrambe le fasi, entro il 2008» ha detto ieri il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, in visita ad Algeri. L’Eni prevedeva una prima fase nel 2008 di 3,2 miliardi di metri cubi aggiuntivi, e una seconda di 3,5 miliardi entro il 2012: ora ci saranno 6,5 miliardi in più a partire subito dal 2008.
Ma la partita con l’Algeria non si ferma qui: in ballo c’è anche il Galsi, il secondo gasdotto che dovrebbe unire l’Italia al Paese mediterraneo, passando attraverso la Sardegna. Il ministro ha parlato della possibilità di «accelerare la realizzazione del progetto Galsi, che sarà costruito da un’associazione di imprese che vede il gruppo algerino Sonatrach al 36%, Edison al 18%, Enel al 13,5%, la Regione Sardegna al 10%, la tedesca Wintershall al 13,5% ed Hera al 9 per cento. Abbiamo concordato con il ministro per l’Energia algerino, Chakib Khelil, una collaborazione per giungere a breve a un accordo intergovernativo per chiarire i reciproci impegni su questo progetto, per quanto riguarda le infrastrutture, i problemi regolatori e fiscali, nonché le condizioni del mercato di accesso a nuove riserve».
Dietro il giro di parole finale (in verità un po’ fumoso) del ministro si nascondono alcuni problemi ancora irrisolti: il primo è il prezzo della fornitura del gas per il Galsi e la sua durata. Il secondo è chi costruirà l’allacciamento tra la Sardegna e la Toscana. Gli investitori italiani chiedono quantità e prezzo certo per un determinato numero di anni per «rientrare» delle spese sostenute, gli algerini puntano a cedere il loro metano a valori di mercato (che sono costantemente in crescita). Le trattative vanno avanti da tempo: gli italiani hanno bisogno del gas, gli algerini hanno interesse a venderlo, ma l’accordo non è stato ancora trovato. La visita di Bersani dovrebbe aver dato una spinta, quanto forte lo si vedrà nei prossimi mesi.
In tutto la costruzione del nuovo gasdotto dovrebbe costare sui 2 miliardi di euro: a regime l’opera permetterà il passaggio di 8 miliardi di metri cubi di gas l’anno, di cui 2 andranno a Edison, altrettanti a Enel, 1 a Hera, 2 alla Sardegna e 1 a Sonatrach.

E il ministro Khelil ha detto che «Sonatrach si candida per la vendita diretta di gas in Italia» sulla falsariga di quanto stanno già tentando di fare i russi di Gazprom.
Ieri, infine, è emersa la possibilità di un allargamento della collaborazione tra Eni e Sonatrach anche in altri Paesi, un progetto che resta però tutto da costruire.

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