RomaPer ogni giorno del 2009, dal primo gennaio al 30 novembre, la Guardia di finanza ha scovato 90 milioni di euro di redditi imponibili evasi. Una cifra che porta il totale del 2009 (escluso dicembre) a ben 30,05 miliardi di euro «ricomparsi», miglior risultato mai raggiunto in un anno solare dagli accertamenti delle Fiamme gialle, e 7,4 miliardi di euro sono già stati riscossi. Ottimo anche il bilancio della lotta «economica» alla mafia: 2,9 i miliardi di euro sequestrati alla criminalità organizzata, più della metà (1,8) a organizzazioni mafiose. Il raddoppio rispetto al 2008 costituisce il miglior risultato di sempre, che vede anche 5.279 tra individui e società indagate nelle operazioni antimafia, ed è stato raggiunto anche grazie alle nuove norme varate dal Parlamento per «aggredire gli ingenti patrimoni illecitamente accumulati dalle grandi organizzazioni criminali», come spiegano le Fiamme gialle.
Questi due dati sono forse tra i più vistosi che emergono dal rapporto sullattività della Gdf nellanno che sta per chiudersi, presentato ieri al comando generale del corpo, a Roma. Ma non sono certo i soli. Nel corso delle 30mila verifiche e dei 72mila controlli effettuati dagli uomini delle Fiamme gialle, sono stati scovati anche 5,4 miliardi di Iva mai versata, oltre a 18,6 miliardi relativi allIrap. Il lavoro di setaccio della Gdf per contrastare leconomia sommersa, che analizza tra laltro lalto tenore di vita o il possesso di beni di lusso da parte di quanti non dichiarano redditi imponibili al fisco, ha permesso anche di rivelare 6.715 evasori totali (1.404 dei quali denunciati per responsabilità penali). Sconosciuto al fisco, questo piccolo esercito «pesa» sullerario per 11,6 miliardi di euro di redditi imponibili mai dichiarati. Lanalisi per comparto, mostra che è nel commercio che opera il maggior numero di evasori totali (1.783), seguito da edilizia (1.571), immobiliare (780) e manifatturiero (675). Portati alla luce anche 26.325 lavoratori impiegati in nero o irregolarmente da 5.677 datori di lavoro. Ma la Guardia di finanza mette in evidenza un altro elemento positivo relativamente alla scoperta degli evasori: la «aumentata capacità» da parte delle procure di procedere ai sequestri penali, per confiscare valori pari alle imposte evase. Nel 2009 questi hanno raggiunto la cifra record di 272 milioni di euro, quattro volte e mezzo più alta rispetto allintero 2008.
Anche il contrasto allevasione fiscale internazionale ha portato buoni risultati, con la scoperta di patrimoni per 5,4 miliardi di euro «spediti oltreconfine», e siamo solo allinizio, come ha spiegato Giuseppe Vicanolo, il generale a capo del terzo reparto operazioni della Gdf, annunciando altre 1.400 indagini su quanti, pur potendo usufruire dello scudo fiscale, hanno preferito continuare a tenere illecitamente i propri capitali allestero. Gli escamotage sono i soliti: trasferimento allestero della residenza, triangolazioni con Paesi off-shore e omesse dichiarazioni. Il rapporto fa anche una mappatura geografica degli interessi allestero degli evasori internazionali italiani: in testa alla classifica dei paradisi fiscali cè la Svizzera, a seguire Lussemburgo, San Marino e Uruguay. Daltra parte, come ha spiegato il comandante generale del corpo, Cosimo DArrigo, alla lotta allevasione internazionale nel 2010 verrà assegnato «uno spazio prioritario». Tornando alla lotta alla mafia, i sequestri hanno colpito quasi tutti i principali clan attivi in Italia: dai Lo Piccolo di Palermo (230 milioni di euro confiscati) ai Parisi-Stramaglia di Bari (220 milioni), dagli Alvaro di Reggio Calabria (200 milioni) ai Casalesi (175 milioni), solo per segnalare le cosche più colpite nei patrimoni. Altro record segnato nei sequestri di beni in seguito alle inchieste contro lusura: 119 milioni di euro. Le Fiamme gialle sottolineano anche lattività svolta per contrastare il terrorismo, colpendo i finanziatori. Nel 2009 sono state denunciate 397 persone al termine di 313 ispezioni in agenzie di money transfer, tutte per esercizio abusivo dellattività finanziaria.
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