Dopo 24 anni Zoff emozionato davanti alla coppa

Roberto Filibeck

«Dopo ben 24 anni, rivederla da vicino, mi riporta indietro nel tempo a vivere quei momenti meravigliosi, che rimangono intensi per tutta la vita. Mi sento di aver contribuito un po’ per averla portata allora in Italia e questo devo dire che mi rende orgoglioso ed emozionato. Auguro all’Italia di conquistarla tra 90 giorni, anche con le difficoltà iniziali che incontrammo nel 1982, così potrà essere ancora più bello». È stato un Dino Zoff particolarmente emozionato quello che ieri ha salutato all’aeroporto di Fiumicino l’arrivo della Coppa del mondo di calcio, accolta anche da altri due testimonial d’eccezione come Pierluigi Collina e Josè Altafini, oltre che dal vicepresidente e dal segretario generale della Figc, Giancarlo Abete e Francesco Ghirelli, e dal sindaco di Fiumicino, Mario Canapini.
Il trofeo con più appeal del panorama sportivo, opera nel 1974 dello scultore Silvio Gazzaniga, dopo essere giunto con un volo di linea della compagnia Olympic Airways, si fermerà per due giorni nella capitale. Per la prima volta la coppa, con il Fifa World Cup Trophy Tour sponsorizzato dalla Coca Cola, ha girato il mondo intero. Il tour ha preso il via il 6 gennaio dal Ghana, e in 120 giorni ha toccato 5 continenti, 31 città e 28 Paesi, fino ad approdare, dopo l’Italia, in Germania. In oro 18 carati, alta 36 centimetri, dal peso di 4.970 grammi, la coppa del mondo raffigura due atleti che sorreggono il mondo e la gioia della vittoria. Sul piedistallo sono incisi i nomi delle nazioni vincitrici dei Mondiali dal 1974 al 2002. Né la coppa attuale, creata e recentemente sottoposta ad un restauro intensivo dallo scultore italiano Silvio Gazzaniga, né la precedente, il trofeo Jules Rimet, avevano mai intrapreso prima d’ora un simile viaggio. E proprio oggi dalle 10 alle 18, sarà esposta nell’Auditorium Parco della Musica, dove potrà essere ammirata dai tifosi.
Il suo arrivo nello scalo romano ha suscitato molta curiosità e ammirazione. Dopo essere stata prelevata sotto bordo da una scorta della polizia, la coppa è stata trasferita nella sala blu della società di gestione Aeroporti di Roma per la cerimonia dell’arrivo. Alle 10.47 è stato sollevato il telo nero sotto il quale era stata nascosta alla vista della piccola folla radunata. Poi in tanti hanno poi voluto posare vicino al trofeo per una foto ricordo. «Anche io mi sento di aver vinto una piccola coppa del mondo quattro anni fa - ha detto a sua volta Pierluigi Collina -.

Aver arbitrato la finale, infatti, è stato come aver conquistato il trofeo iridato. Mi auguro di rimanere per tante edizioni dei Mondiali l’ultimo fischietto italiano ad aver arbitrato una finalissima: vorrà dire che la nazionale italiana...».

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