Dopo 34 anni di annunci Brera diventa grande Ora servono 100 milioni

Presentato il piano per trasformare il museo. Resca: "Milano si metta una mano sul cuore". L’Accademia si sposterà negli spazi dell’ex caserma in via Mascheroni. L’intervento dovrebbe essere finito entro il 2015. Per i fondi ci vorrà l’aiuto di privati

Dopo 34 anni di annunci 
Brera diventa grande 
Ora servono 100 milioni

Espansione della Pinacoteca e ampliamento dell’Accademia delle Belle Arti con la creazione di un nuovo polo nell’ex distretto militare di via Lorenzo Mascheroni. E un progetto che costerà tra gli 80 e i 100 milioni di euro da realizzare entro il 2015. La firma del protocollo per la creazione della «Grande Brera» arriva ieri a Palazzo Marino dopo 34 anni di contese e annunci rimasti sulla carta. Lo sigla il sindaco Letizia Moratti a Palazzo Marino insieme ai ministeri di Difesa, Istruzione e Beni Culturali dando il via libera ad un piano che prevede lo spostamento di parte delle attività didattiche dell’accademia nei 21mila metri quadrati messi a disposizione dalla Difesa, le caserme Magenta e Carroccio, dove verrà creato un grande campus delle arti con nuovi laboratori e aule, più un terzo lotto di 4mila metri quadrati che si aggiungerà in una seconda tranche. Tutti gli spazi liberati saranno consegnati alla Pinacoteca che diventerà un polo espositivo destinato a competere con i più importanti musei d’Europa. «Come minimo, raddoppieranno e Palazzo Cittero verrà inglobato» spiega il commissario straordinario per la Grande Brera, Mario Resca che ricorda come all’origine della contesa ci fosse proprio una competizione fra Accademia e Pinacoteca. «Si è sempre parlato di ampliare quest’ultima a discapito della prima - continua -. L’accordo firmato nel 2008 dava solo 6mila metri all’Accademia. Ora abbiamo risolto il problema». Per quanto riguarda i finanziamenti, 55 milioni per la Grande Brera e altri 40/50 per il nuovo campus, Resca lancia un appello. «Milano si metta una mano sul cuore. Credo che le istituzioni locali, fondazioni e privati debbano responsabilizzarsi. È un progetto di grandissima valenza anche economica: un euro investito in cultura ne rende 7/8. Non mi preoccupo per i fondi, li troveremo». Parte potrebbero arrivare dal 150esimo anniversario per l’Unità d’Italia e un segnale positivo del rilancio del settore viene anche dai numeri. Nei primi sei mesi 2010, per la prima volta da anni, i visitatori ai musei sono stati il 10% in più. «Per la nuova Brera puntiamo ad averne un milione all’anno, il quadruplo rispetto ad oggi - aggiunge Resca -. Con questo progetto Milano diventa anche città della cultura, ognuno dovrà fare la sua parte. Per il 2015 contiamo di essere a buon punto».
«Correndo come cani da corsa, il 2015 come data non è ragionevole, ma possibile - spiega l’architetto Mario Bellini che ad agosto 2009 si è aggiudicato il compito di ridisegnare la Grande Brera, precisando che un progetto vero e proprio non c’è ancora, ma la gara riguardava l’idoneità a realizzare un piano di intervento -. Dopo che verranno messe a disposizione le aree per l’Accademia, parleremo con il sovrintendente di Brera per il impostare il progetto». La firma del protocollo è un traguardo importantissimo, meraviglioso per l’architetto. «L’Accademia mantiene il suo cuore centrale nel vecchio quartiere e una condivisione della Sala Alessi con tutti i condomini di Brera». Mentre l’idea di costruire un tetto di vetro sul cortile è destinata a suscitare polemiche. «Sarà una bella materia di discussione fra i cittadini - conclude Bellini -. La struttura servirebbe per disporre lo spazio centrale per book shop e indirizzare i flussi dei visitatori. Ma hanno litigato e discusso anche sul Duomo...».
Soddisfatto anche il direttore dell’Accademia, Gastone Mariani. «Ho trovato in Resca un interlocutore molto abile. Ci ha proposto un progetto bellissimo. La parte storica e culturale rimarrà in Brera, i laboratori multimediali invece nell’ex caserma.

I soldi noi non li abbiamo, ma so che c’è uno sponsor che si è già offerto di regalarci una navetta per fare avanti e indietro. Non chiamatelo trasloco, è un ampliamento di 26mila metri quadrati, quello che abbiamo sempre chiesto dopo una battaglia di 2 anni».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica