Stile

«3rdPlace» e il valore (olistico) dei dati digitali

Come trasformare informazioni in business: «Molte aziende non sanno di avere un tesoro»

Mark Perna

Molte aziende sono sedute su un tesoro e non lo sanno. Il bottino non è fatto però di monete d'oro ma di dati, quelli che le aziende immagazzinano ogni giorno senza sapere bene che farsene. Un patrimonio sprecato. Basta pensare che più del 90% dei dati prodotti nel mondo sono stati creati negli ultimi 2 anni, ma appena lo 0,5% è stato oggetto di qualche forma di analisi. «La consapevolezza che i dati abbiano un valore tangibile sta lentamente crescendo nelle aziende italiane, ma pochi sanno esattamente come usarli», dice al Giornale Mauro Arte, co-fondatore di 3rdPlace società specializzata nel creare valore di business dai dati. «L'analisi di questo enorme patrimonio di informazioni infatti non è affatto banale perché richiede un mix di competenze, tecnologia e metodologia che spesso le aziende non hanno al loro interno».

3rdPlace adotta un approccio olistico nel supportare i clienti nella definizione delle strategie di posizionamento e distribuzione del proprio valore sui canali digitali, coerentemente con i loro modelli di business tradizionali. La società milanese nata dall'entusiasmo di quattro professionisti fuoriusciti da Google (ci sono anche Fabrizio Milano d'Aragona, Claudio Zamboni e Pierluigi Vacca), segue l'azienda lungo tutta la filiera fornendo informazioni rilevanti in ogni ambito come l'ottimizzazione degli investimenti di marketing, il bilanciamento della pianificazione tra mondo digitale e fisico, l'individuazione di nuovi target e di nuovi potenziali prodotti. L'elemento di forza di 3rdPlace è la conoscenza approfondita dei settori di riferimento, come quello finanziario/bancario, quello dell'editoria, del reatil e altri ambiti che gli hanno permesso di conquistare diversi prestigiosi clienti come UniCredit, Nestlé, Euronics, Amplifon. «Si fa un gran parlare di big-data ma il nostro compito principale e quello di ridurre questo grande quantitativo di dati in pochi, significativi elementi di valore per i nostri clienti», continua Arte. Le soluzioni tecnologiche, oggi sempre più evolute grazie a strumenti tecnologici e algoritmi potenti permettono di ottenere risposte pertinenti ma la vera sfida è mettere insieme dati provenienti da sorgenti diverse e saperli leggere in modo opportuno. «I dati dicono tanto, ma non dicono tutto, a fare la differenza sono sempre le persone», sottolinea con forza Mauro Arte.

Il grande investimento di 3rdPlace nel capitale umano e nella formazione sono un ulteriore elemento di distinzione, un asset che l'azienda mette a disposizione dei clienti proponendosi non come un fornitore di soluzioni ma come un vero partner strategico.

Commenti