Dopo 62 anni la nipote chiede perdono per la nonna «strega»

Nel 1944 Helen Duncan era finita in carcere per nove mesi: l’accusa, per la medium inglese, era quella di «fingere di essere una strega». Un atteggiamento che, secondo le autorità, metteva in pericolo la sicurezza nazionale. Duncan è stata l’ultima persona condannata in Gran Bretagna in base alla legge contro la stregoneria, approvata nel lontano 1735. Ora, la nipote Mary Martin ha deciso di «ripulire» il suo curriculum familiare, e ne ha chiesto il perdono. La legge sulla stregoneria è stata infatti abolita nel 1951, ma la condanna a Duncan non è stata annullata: «Avevo solo undici anni quando hanno iniziato a dirmi: “Sei nipote di una strega”. Ma era solo una donna che aveva un dono e che non ha mai messo in pericolo nessuno» ha spiegato la 72enne Martin, che ha chiesto un incontro con il ministro degli Interni John Reid. Duncan era una medium molto conosciuta che vantava, fra i propri clienti, anche re Giorgio VI e Winston Churchill. I problemi cominciarono nel 1941, quando disse ai genitori di un marinaio scomparso che il figlio era morto nell’affondamento della Hms Barham, nave di cui non era stata resa nota ufficialmente la perdita. Con l’avvicinarsi dello sbarco in Normandia, le autorità divennero ossessionate dalla possibilità di una fuga di notizie: Helen Duncan fu arrestata a Portsmouth, durante una seduta spiritica.

Nel 2004 il barone di Prestonpans (dove morì la Duncan) aveva già fatto appello alle leggi feudali ancora in vigore per perdonare 81 «streghe» condannate nelle sue terre nel 1604: ma Helen Duncan non aveva potuto beneficiare dell’amnistia baronale, perché condannata fuori dal feudo e in base alla moderna giurisprudenza.

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