Il 62% dei bambini è soddisfatto del cibo a scuola

«Super buono» o «super cattivo». Nel mezzo altri cinque gradi di giudizio, «veramente buono», «buono», «così così», «cattivo» e «veramente cattivo». Sono i voti che i bambini assegnano alle pietanze servite in mensa. La pagella aiuta la Milano Ristorazione a depennare dal menù i piatti che «non incontrano il gusto». Dichiara il presidente Michele Carruba: «Non proponiamo cibi che non abbiano almeno il 60 per cento del gradimento. Eccezion fatta per le verdure, che spesso vengono bocciate, ma le lasciamo perchè fra i nostri obiettivi c’è quello di educare alla sana alimentazione». Così fra qualche giorno si saprà se anche le lasagne - contestate dalle mamme per via di un pezzo di cotenna finito nel piatto - supereranno l’esame del sapore. Ogni anno la Milano Ristorazione distribuisce questionari agli alunni: «Nel 2008-09 ne abbiamo ritirati 58.818, i cibi considerati super buoni sono stati 22.592 (38,4 per cento) ma sommando anche i “veramente buono” e i “buono” si arriva a una fetta del 62,6 per cento». Non solo. Quando le verdure vengono bocciate tout court vengono proposti i «laboratori del gusto»: «Mostriamo ai bambini che una verdura può essere cucinata in molti modi - aggiunge Carruba - che con l’aggiunta di aglio, prezzemolo o qualche altro ingrediente può cambiare completamente il sapore».
Intanto è scattata l’operazione «cucine aperte». Da fine aprile, su prenotazione, tutti i genitori potranno guardare come vengono cucinati i pasti. Mamme e papà vedranno da dove arrivano i prodotti, come vengono conservati, chi li prepara e chi li confeziona. E ovviamente potranno assaggiarli. «Finora erano soltanto le mamme incaricate della commissione mensa a svolgere questo ruolo - spiega il presidente di Milano Ristorazione Michele Carruba - Ispezionavano, assaggiavano e annotavano le loro osservazioni. Con questa iniziativa abbiamo deciso di aprire le cucine a tutti. Così ciascuno potrà farsi un’idea senza farsi condizionare dai “sentito dire”». Carruba allude alle polemiche recenti sulla qualità delle lasagne e alle accuse che un gruppo di mamme - a suo dire influenzate da Rifondazione Comunista e da Italia dei valori - ha gettato sulla Milano Ristorazione. «Ossia che distribuiamo cibo scadente, che non facciamo i controlli e quant’altro - spiega Carruba - È stato detto perfino che usiamo l’olio motore per condire le pietanze, figurarsi se con tutti i controlli cui siamo sottoposti possiamo comportarci in questo modo».
Le prime visite si svolgeranno dal 28 aprile su prenotazione («indispensabile per motivi di igiene creare gruppi ristretti: si entra a otto per volta») al numero verde 800.710.980 (tasto 2) o inviando una mail a parliamo@milanoristorazione.it.

Si parte il 28 con la cucina di via Dora Baltea, i turni, di un’ora ciascuno, saranno alle 9 e alle 10.30. Poi il 5 maggio aprirà quella di via Colleoni, il 12 quella in via Della Giustizia, il 19 quella di via Ucelli di Nemi e il 26 quella di via Ravenna. Da settembre tutte le altre.

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