«Abbassiamo l’Ici ma Roma premia i Comuni più esosi»

da Milano

Questo governo premia solo chi non se lo merita. È una Letizia Moratti furiosa quella che nell’aula del consiglio ha presentato ieri il Bilancio 2008 del Comune di Milano. «Ancora ispirato - assicura il sindaco - a una politica di continuità e innovazione. Continuità con la riduzione delle tasse e innovazione nel finalizzare gli investimenti e nell’attivare nuove risorse per offrire risposte ai cittadini». Un ragionamento che fila. A Milano, non a Roma. «Purtroppo - l’attacco piccato al governo Prodi - a fronte della nostra politica di riduzione della pressione fiscale, invece di premiare i Comuni virtuosi, anche con questa Finanziaria lo Stato premia chi fa pagare di più, chi aumenta tasse e tariffe. È una contraddizione che Milano subisce in modo clamoroso». Prima città a ridurre l’Ici è ora inseguita (almeno a parole) un po’ da tutti. L’anno scorso l’abbassamento della tassa sulla prima casa dal 5 al 4,7 per mille. Con 100mila famiglie esentate del tutto. Ora la nuova sforbiciata, dal 4,7 al 4,4 per mille.

«Il taglio dell’Ici previsto dal governo - aggiunge - cresce là dove l’imposta pagata è più alta e si riduce al minimo dove i valori catastali contenuti e la bassa pressione fiscale abbassano l’imposta». Le cifre? Lì dove la pressione Ici è superiore del 50 per cento rispetto a Milano, il governo prevede contributi del 50-60 per cento superiori.

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