Abbiamo rischiato di vedere Marta in mutande

(...) è questa manovra chiudendo tutti i servizi che rischiano di sparire per i tagli» ha detto il sindaco.
Vincenzi è anche entrata nel merito di quello che potrebbe accadere con l’applicazione attuale della Tremonti trasportata sul caso Genova: «La ricaduta più terribile sarà su sanità a trasporti. Per i mezzi pubblici la manovra significa 3.400 chilometri di percorso in meno sui 30mila chilometri attuali, il taglio di 560 giovani autisti e di 380 impiegati di Amt. In pratica licenziamo tutti» ha proseguito Vincenzi in una dichiarazione che non può che destare apprensione tra i lavoratori del settore e sembra soprattutto mirata a creare un effetto il più allarmistico possibile per coinvolgere i lavoratori nella sua forma di protesta.
Ma la chiusura dei servizi comunali è ovviamente impraticabile visto che ogni cittadino potrebbe arrivare a presentare un esposto contro il primo cittadino per interruzione di pubblico servizio. Mai una forma di protesta del genere è stata attuata probabilmente proprio perché inattuabile. Così la provocazione di Super Marta trova la ovvia opposizione del Popolo della Libertà che annuncia di essere pronto a chiedere l’intervento del Prefetto: «Non possiamo consentire a questo sindaco di utilizzare gli uffici comunali per una sua presa di posizione politica - ribadisce il capogruppo Pdl a Tursi Matteo Campora -. Chiederemo l’intervento del Prefetto perché i cittadini non abbiamo a subire disagi per l’imperio della Vincenzi». Anche perché, facendo due conti, Campora spiega come la manovra inciderà sul bilancio del Comune di Genova per un importo di circa il 4 per cento del bilancio. Roba non da poco ma misura che deriva anche dal dissesto dei conti di palazzo Tursi: «Se la situazione del Comune di Genova è così grave lo si deve al debito pregresso e alle responsabilità di chi questa città la ha amministrata fino a oggi». «Non ha senso delle istituzioni - gli fanno eco i deputati Pdl Michele Scandroglio e Roberto Cassinelli - e con la sua idea si pone a capo di una proposta che nemmeno il più fantasioso leader dell'opposizione si sognerebbe mai di organizzare».
Ma Vincenzi è andata ancora oltre annunciando il desiderio di restituire la fascia tricolore al termine della manifestazione di protesta del 30 giugno, un giorno scelto forse non a caso, visto che potrebbero servire in piazza molti comunali «liberi» dal lavoro: «Consegno la fascia perché non ho più l’età per mettermi in mutande. Voglio coinvolgere in questa manifestazione Anci Liguria in modo che tutti i comuni liguri aderiscano a questa iniziativa di protesta».

Ma ieri Anci ha già detto che non seguirà il sindaco del capoluogo ligure affidando però al segretario Pierluigi Vinai le riflessioni sulla manovra: «Anci Liguria chiederà lo stralcio di alcuni articoli della manovra finanziaria del governo. I tagli sono insopportabili».

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