Abn verso la conferma nel Patto

La decisione sarà comunicata alla scadenza del 15 settembre. Intanto Fonsai arrotonda la quota

da Milano

Abn Amro sembra aver ormai deciso di rimanere nel patto di sindacato di Capitalia con il suo 7,68%, ma la risposta ufficiale agli altri soci forti di via Minghetti non sarà comunicata prima del 15 settembre prossimo, ultima data utile. Fonti finanziarie vicine al patto che controlla l'istituto romano escludono un'accelerazione e, in particolare, la possibilità che Amsterdam renda nota la propria posizione già in occasione del consiglio d’amministrazione di Capitalia convocato domani, quindi anche la possibilità che, alla vigilia della presentazione al mercato dei dati semestrali di via Minghetti, l'amministratore delegato Matteo Arpe possa dare indicazioni sulla decisione presa dal colosso olandese.
Abn Amro, salvo sorprese, si prenderà tutto il tempo residuo a sua disposizione per comunicare la decisione. In attesa della mossa del primo socio di Capitalia si registra una novità nell'azionariato stabile: il gruppo Fonsai sta lentamente acquistando i titoli per aumentare, come già annunciato, la propria partecipazione nel capitale dell'istituto capitolino al 3,5%.
Nell'azionariato di Capitalia c'è anche qualche piccolo socio, con quote inferiori all'1%, disponibile a cedere il pacchetto ad Abn Amro nell'eventualità che la banca olandese voglia restare e incrementare la sua partecipazione riportandola al 9 per cento. Ci sono altri piccoli soci però che, alla luce delle indiscrezioni su una possibile loro uscita, hanno contattato il presidente del patto, Vittorio Ripa di Meana, per riconfermare la loro volontà di restare.
Nessuno di loro ha l'opportunità di uscire dall'accordo che governa il 31,08% del capitale prima della scadenza del luglio 2008, neppure Pirelli che intende dismettere la sua partecipazione dell'1,92% ma non potrà farlo a meno che non trovi qualcuno all'interno del patto disponibile a rilevarla. I soci sindacati potrebbero anche decidere di riunirsi a breve in un'assemblea del patto ma una riunione non è necessaria nel caso in cui Abn decida di restare nell'azionariato.
A rafforzare la convinzione di Amsterdam sono anche gli ottimi risultati di bilancio messi a segno da Capitalia negli ultimi tempi. La ristrutturazione del gruppo ha dato i suoi frutti e anche per questo semestre gli analisti si attendono un incremento degli utili. In particolare, il «consensus» degli interpellati stima un utile netto pari a 281 milioni nel secondo trimestre, a fronte dei 234 milioni raggiunti nello stesso periodo del 2005 e i 270 milioni dei primi tre mesi di quest'anno che già avevano battuto i 206 milioni di dodici mesi prima. Il totale dei ricavi nel trimestre dovrebbe attestarsi a 1,315 miliardi, contro gli 1,278 miliardi di un anno prima.

In crescita a 382 milioni è previsto anche l'utile operativo, per un utile lordo di 445 milioni che si somma ai 408 milioni del primo trimestre e si confronta con i 400 milioni toccati tra aprile e giugno 2005.
A Piazza Affari il titolo Capitalia ha perso lo 0,26 per cento.

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