Aborto, la Ru486 da oggi in tutti gli ospedali

Già pubblicata l'autorizzazione all'immissione in commercio della pillola abortiva. Il Mifegyne è in commercio. Obbligatoria la somministrazione in ospedale: una compressa costerà 33 euro. Si attende la reazione del ministro Sacconi

Aborto, la Ru486 da oggi in tutti gli ospedali

Roma - E' pubblicata sulla Gazzetta ufficiale l'autorizzazione all'immissione in commercio del "medicinale per uso umano Mifegyne", la pillola abortiva Ru 486. Obbligatoria la somministrazione in ospedale: una compressa costerà 33 euro. Le confezione autorizzate sono da una compressa da 200 mg e da tre compresse sempre da 20mg. Il farmaco, prodotto dall'azienda francese Exelgin, portà essere utilizzato solo in una struttura ospedaliera. La prima decisione dell'Aifa risale al 30 luglio. L'autorizzazione è stata confermata nell'ultima riunione del cda dell'Aida il 2 dicembre scorso dopo la richiesta del ministro del Welfare Maurizio Sacconi di ulteriori precisazioni sulla necessità del ricovero ospedaliero per rendere l'uso del farmaco compatibile con la legge sull'aborto in Italia.

La diatriba con il ministero La pillola "è pienamente coerente con l'esigenza di garantire che il percorso abortivo avvenga in ambito ospedaliero" come raccomandato dal ministro del Welfare, è stata l'ultima la posizione ufficiale dell'Agenzia lo scorso 2 dicembre. Ma al ministro ciò non è bastato: la delibera, ribatte, non è chiara circa la necessità del ricovero della donna fino ad aborto avvenuto, cosa che escluderebbe dunque il regime di day hospital. Ma Sacconi solo una settimana fa è stato chiaro: o si seguono le indicazioni previste dalla legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza o vi saranno azioni conseguenti.

Dal governo potrebbero arrivare quindi nuove decisioni, anche con le Regioni, per assicurare che l'intera procedura abortiva (dall'assunzione della pillola fino all'espulsione del feto) avvenga in ospedale. Resta, nei fatti, la possibilità per la donna di uscire, firmando e prendendosi le proprie responsabilità per questa scelta.

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