Ci sono posti, in Liguria, dove si può abortire anche se non si è incinta. E con la clausola durgenza. Tanto è veloce lautorizzazione data da alcuni medici allinterruzione di gravidanza, anche se non accertata. Il caso sollevato mesi fa dal Giornale si ripete ad Albenga. La denuncia arriva dal Centro di aiuto alla Vita, dove i volontari lavorano per permettere alle donne in difficoltà di diventare mamme. E la vicenda si trasforma in un esposto alla procura della Repubblica da parte dei vertici del Centro che intendono stabilire eventuali responsabilità.
«Anche se la legge sullinterruzione di gravidanza stabilisce che la donna vada aiutata e sostenuta anche con colloqui da parte di psicologi, la Asl Savonese aiuta soprattutto ad abortire - dice Eraldo Ciangherotti , presidente del centro ingauno -. Non volevamo crederci, ma dopo dieci donne che in tre anni si sono rivolte a noi chiedendo sostegno alla maternità e denunciando di avere ottenuto il certificato di aborto senza né una visita ginecologica, né un esame del sangue che accertasse la gravidanza, abbiamo voluto vederci chiaro». E così è stata organizzata la controprova. «A una donna, nostra complice, che si è presentata quindici giorni fa al consultorio familiare della Asl di Albenga è stato rilasciato un certificato che costituisce per la paziente, titolo per il ricovero urgente e non dilazionabile - racconta Ciangherotti -, firmato e timbrato». Va precisato che la signora in questione non è incinta e lo dimostrano gli esami effettuati il giorno prima.
Alluscita del consultorio la signora, come racconta Ciangherotti, aveva un certificato che non solo «attesta lo stato di gravidanza», ma che «riscontrata (...)
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