
Pensavamo di averla già archiviata. E invece.
La recente Maturità, anno scolastico di scarsa grazia 2024-25, passerà alle cronache per i casi di quegli studenti che, sempre con la sufficienza minima garantita, si sono rifiutati di sostenere la prova orale perché: 1) ritengono superato il sistema dei voti, troppo competitivo; 2) si sentono umiliati nel dover affrontare un'interrogazione con professori che li considerano solo numeri; 3) mancava qualcuno che tirasse fuori il fascismo.
E infatti è arrivato. Uno studente del liceo «Bagatta» di Desenzano, a pochi chilometri e troppi ricordi da Salò, ha rivelato a una radio locale di essersi rifiutato di sostenere la prova orale alla Maturità come «atto di dissidenza verso il governo di estrema destra».
Il ragazzo, un attivista del «Fronte della Gioventù Comunista», cosa che rimarrà finché non diventerà ricco, ha un futuro assicurato. Lui e i suoi compagni dissidenti - che si sono fatti una cultura sui propri post su Instagram - promettono bene come futura classe dirigente del Pd. Rivoluzionari accucciati nel loro narcisismo digitale che non hanno capito che non è l'esame che ti deve rendere maturo, sei tu che devi dimostrare di essere maturo per sostenere l'esame.
Domanda.
Ma quando andranno a fare un colloquio di lavoro faranno scena muta finché non conoscono l'orientamento politico di chi li assume?Vabbè. Questa è andata così così. Confidiamo nella prossima generazione. Studenti che parlino molto all'orale e facciano scena muta sui social.