da Roma
Sarà più difficile importare dallestero la pillola antiabortiva. Ieri il ministro della Salute Francesco Storace ha approvato il decreto che limita ai soli casi di necessità limportazione di medicinali registrati allestero e non in Italia, come appunto la Ru486. Il via libera è arrivato in coincidenza con lapprovazione del documento conclusivo dellindagine conoscitiva sullattuazione della legge 194 da parte della Commissione parlamentare. Il testo è stato votato dalla maggioranza mentre lopposizione ha deciso di non partecipare al voto. Lunico «no» della Cdl è stato espresso da Chiara Moroni del Nuovo Psi. Fra le priorità indicate dallindagine, il rilancio dei consultori e soprattutto delle attività di prevenzione e assistenza. Un intero capitolo è dedicato al volontariato, per il quale si auspica «una nuova normativa che preveda incentivi per agevolare forme di collaborazioni» con i consultori. Ma non solo incentivi. Anche «locali idonei per ospitare i volontari», come ha suggerito Paolo Lucchese, dellUdc. Da favorire, inoltre, «protocolli di collaborazione fra singole aziende sanitarie e organizzazioni di volontariato, specificando i compiti affidati a queste associazioni».
Secondo le conclusioni dellindagine conoscitiva, dunque, per realizzare davvero «gli obiettivi di tutela della maternità e di prevenzione solennemente affermata dalla 194», il volontariato va messo in rete con i consultori, gli ospedali e gli altri servizi sociosanitari sul territorio. Si propone che il ministero della Salute promuova in ogni Regione almeno tre corsi annuali di educazione sessuale, da tenersi nelle scuole a cura dei consultori, per curare linformazione tra i giovanissimi. Al momento del voto lopposizione è uscita dallaula definendo lindagine «una operazione inutile». «È servita per coprire - ha affermato Livia Turco - un grave vuoto del governo sulle politiche per la famiglia». «Dal Parlamento unottima proposta», è invece il commento di Storace che sottolinea il valore del «primato della prevenzione».
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