Acapulco - Come in un film. La città messa a ferro e fuoco per uno scontro fra esercito e narcos. Una vera e propria guerra con fucili, mitragliette e granate. Diciotto
morti, la maggioranza dei quali narcotrafficanti, e otto feriti: è
pesante il bilancio della sparatoria durata più di quattro ore e
consumatasi in diversi punti del centro di Acapulco, una delle
principali mete del turismo messicano, in uno scontro tra un gruppo
di sicari dei narcos da una parte e l’esercito e la polizia dall’altra.
La sparatoria è iniziata nella notte di sabato per finire solo alle
prime ore di oggi, in una zona residenziale ed alberghiera nota come
Las Playas. Oltre ad essere una delle località turistiche più note del
Paese, anche se ormai da qualche anno in ribasso, Acapulco è
anche un feudo di alcuni dei cartelli di narcotrafficanti che da tempo
hanno alzato il tiro nello scontro con lo Stato messicano.
A raccontare come sono andate le cose è stato il colonnello
dell’esercito che ha guidato l’operazione anti-narcos. I suoi uomini,
ha riferito, hanno raggiunto una abitazione dopo aver avuto una
soffiata, secondo la quale nella casa si trovava un gruppo di
narcotrafficanti: i quali, ha precisato, hanno subito iniziato a sparare
con pistole e fucili.
Lanciate 50 granate Contro i militari e la polizia - in totale più di 200 uomini - sono state
lanciate anche 50 granate, hanno aggiunto le forze della sicurezza,
precisando che i narcos fanno parte del cartello controllato dai
Beltran Leyva, rivali di un’altra potente organizzazione, quella di
Sinaloa.
Fonti ufficiali hanno reso noto che il bilancio della sparatoria è di "18 morti: 16 tra gli aggressori, più un capitano e un soldato
dell’esercito. Sul luogo sono inoltre state arrestate cinque persone e
trovate decine di armi, tra le quali fucili, lanciagranate, munizioni di
calibro diverso, oltre ad otto veicoli".
Guerra tra narcos Numerosi turisti che si trovavano nell’area sono stati d’altra parte
subito allontanati e portati negli alberghi di un altro quartiere della
città.
Le scene di guerra viste nelle ultime ore ad Acapulco non fanno
che confermare, sottolineano i media, la gravità dell’emergenza
narcos. Solo quest’anno, i morti per gli scontri all’interno delle
organizzazioni dei trafficanti di cocaina (o tra questi e la polizia)
sono stati 2.300.
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