Cronaca locale

Accampamenti abusivi, via al divieto di sosta per i nomadi

Tolleranza zero. Gli zingari e i rom in città? Neanche un secondo. A Mariano Comense, il sindaco leghista Alessandro Turati ha emesso un’ordinanza che non lascia tanto spazio alle interpretazioni. Ha deciso «il divieto di sosta sul territorio comunale a qualsiasi tentativo di insediamento a mezzo di camper, roulotte, furgoni, autoveicoli in genere o tende e attrezzature da campeggio». Il provvedimento stravolge le disposizioni della precedente amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Renato Viganò che invece consentiva la sosta alle carovane per al massimo 48 ore, come previsto dalla legge. Ora nemmeno il «campeggio» è più consentito. Pena la multa.
La giunta di centrodestra è arrivata ad imporre il divieto assoluto ai rom dopo le numerose segnalazioni e lamentele da parte dei cittadini, residenti e commercianti: «In tutte le occasioni nelle quali vi sono stati tentativi di insediamenti di questo tipo, si sono registrati riflessi negativi per l'immagine cittadina, sostanziati da esplicitati malcontenti dei residenti, nonché degli operatori delle locali attività economiche, in ragione delle precarie condizioni igienico-sanitarie sia in durante la presenza di “accampamenti”, sia immediatamente dopo la loro risoluzione».
Gli accampamenti, seppur temporanei, causerebbero malcontento tra i cittadini. Il provvedimento è maturato grazie ad un concetto diramato dal ministero dell’Interno per tutelare innanzitutto «il bene pubblico attraverso attività poste a difesa, nell'ambito delle comunità locali, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale». E così è stato fatto nel piccolo comune.
Quindi i rom da Mariano devono solo ed esclusivamente transitare, non possono sostare né piazzarsi con le loro roulotte e carovane. Vietato fermarsi anche per un solo minuto. Altrimenti? Gli agenti della polizia locale, potranno contestare una multa da 500 euro e intimare agli zingari di sparire in tempi rapidissimi portandosi via gli eventuali rifiuti prodotti. Nel caso in cui i nomadi non rispettino la volontà del primo cittadino, sostenuto dalla sua maggioranza, «si provvederà all'immediato allontanamento dei mezzi e delle strutture con la rimozione forzata, la cui spesa graverà sul trasgressore» e resterà «salva la possibilità per gli organi accertatori di procedere al sequestro cautelare delle cose perché utilizzate in violazione di quanto previsto nel drastico provvedimento».

Una nova “sortita” leghista, destinata a sollevare un mare di polemiche.

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