Accoglienza ai nomadi ma senza eccessi di zelo

Così, a colpo d'occhio, potrebbe anche far sorridere la trovata di tanti rom che s'improvvisano vice-aiutanti-bigliettai accanto ai distributori automatici di ticket nei mezzanini della metropolitana

Così, a colpo d'occhio, potrebbe anche far sorridere la trovata di tanti rom che s'improvvisano vice-aiutanti-bigliettai accanto ai distributori automatici di ticket nei mezzanini della metropolitana. S'industriano, aiutano gli «imbranati» a premere il tasto giusto, ti porgono il biglietto, poi si fiondano sul resto, oppure esigono, con petulanza la mancia per un servizio non richiesto.
Gli italiani non sono mai severi con chi coniuga il verbo «arrangiarsi». Però, però... Questo assedio pressante al malcapitato che cerca di saltare la fila in biglietteria affidandosi ai distributori automatici ha qualcosa di brutale e di minaccioso, la vicinanza fisica, l'insistenza dei gesti e delle litanie può impressionare, forzare a dare una mancia che in altre condizioni non si sarebbe concessa. È un'elemosina estorta.
Senza contare che nella concitazione e nella ressa qualche manina s'allunga, mano rampante in tasca aliena, e qualche portafogli o qualche banconota s'invola. È questo l'«arrangiarsi»?
Milano non può tollerare simili teatrini, né agli occhi degli stranieri né a quelli dei suoi cittadini, che spesso hanno l'impressione di trovarsi in una terra sconosciuta e ostile, nella quale non valgono le regole note. L'Unione europea invita a non discriminare i rom, che costituiscono la minoranza più consistente nella casa comune. Esorta tutti i governi a favorirne l'integrazione.

Ma con quali percorsi dovremmo raggiungere questo obiettivo? Moltiplicando i distributori automatici di biglietti, oppure chiudendo gli occhi sui campi abusivi come quello di via San Dionigi, dove è stata trovata refurtiva di ogni genere? L'accoglienza e la generosità sono lodevoli, ma, per carità, niente eccessi di zelo.

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