Alessia Marani
«Le regole sono le regole, fuori chi non le rispetta». Lha sempre sostenuto Paolo Di Vetta, 45enne leader dellokkupazione di via Cesare de Lollis, nonchè delegato allo sportello per lemergenza abitativa del III Municipio gestito direttamente dagli attivisti di Action. Una sorta di «agenzia per la casa» parallela, in tutto e per tutto, a quellUfficio Speciale Casa inaugurato dal sindaco Rutelli per garantire una giusta e regolare assegnazione degli alloggi comunali agli aventi diritto. Ecco, invece, che si scopre che a «collocare» i senzatetto capitolini (al di fuori di qualsiasi graduatoria comunale) opera di fatto un manipolo di «okkupanti» di professione. Il sistema è semplice: radunare il maggiore numero di richieste, dirottarle su un edificio da occupare, prenderne possesso per poi magari richiederne lacquisizione da parte del Campidoglio. E il gioco è fatto. Ma le regole sono le regole, appunto. Così quando Di Vetta, meglio noto come il «senza-volto» che appoggiò la candidatura della no-global Simona Panzini alle primarie dellUlivo scatenando persino un parapiglia generale negli studi di Alice, il talk-show diretto da Anna La Rosa su Rai Due, domenica ha «notificato» laut aut a una famiglia di sudamericani bollata dallassemblea degli okkupanti di via De Lollis per il suo «comportamento antisociale», contro di lui sè scatenata la «rappresaglia». In realtà Paolo avrebbe tentato si stemperare gli animi. Ma non cè stato verso di sistemare le cose. Risultato? Una coltellata allinguine che gli ha trapassato laddome facendolo finire ricoverato e operato durgenza al Policlinico Umberto I dovè tuttora in cura con una prognosi di almeno 20 giorni. Nella maxirissa scoppiata intorno alle 22 dellaltroieri, ha riportato una profonda ferita a una spalla anche una peruviana di 23 anni, E. R. J., medicata con 7 giorni di prognosi; ferita a un dito pure unaltra sudamericana di 29 anni, C. S., nel tentativo di ripararsi il volto da un fendente. Nella colluttazione è rimasto contuso anche il fratello di questultima, J. E. di 24 anni. Protagonista del raid punitivo unintera famiglia di israeliani dorigine araba che, secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, avrebbe preteso di prendere possesso dellabitazione già occupata dagli altri stranieri. Denunciati per lesioni aggravate e porto abusivo darma non convenzionale G. H. J. M. A., di 40 anni, la moglie I. M:, di 31 anni, il fratellastro di questa A. Y. di 36 anni, e un ragazzino di appena 14 anni. Avranno lobbligo di firma al commissariato San Lorenzo fino all8 febbraio giorno in cui è fissata ludienza per il processo.
Una polveriera, quella di San Lorenzo, lenclave rossa di autonomi e sinistra alternativa, che da tempo i residenti e gli stessi operatori delle forze dellordine denunciano senza che siano presi provvedimenti ad hoc da Comune e Prefettura. «I nostri agenti - spiega Domenico Pianese, segretario del Coisp, sindacato di polizia - sono costretti a fare fronte a manifestazioni di piazza improvvise, a cortei e sit-in animati da chi sembra godere di unimpunità di fatto sul piano politico. Non solo.
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