Aumento mensile netto di circa 200 euro e pagamento degli arretrati. Al termine di una lunghissima trattativa finita più volte sull'orlo della rottura è stato finalmente firmato il rinnovo del contratto per i dirigenti scolastici. Un risultato positivo per la scuola come osserva il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.
«La conclusione di questa complessa trattativa permetterà finalmente il rinnovo contrattuale per diecimila dirigenti scolastici. -dice il ministro- Oltre agli aumenti di stipendio previsti, la novità determinante riguarda il trattamento economico accessorio. Una quota consistente delle risorse infatti sarà assegnata sulla base di criteri legati esclusivamente al merito e agli obiettivi raggiunti da ciascun dirigente. Si tratta di un ulteriore passo in avanti per la valorizzazione del merito e della qualità di tutto il personale scolastico».
Dopo 53 mesi di attesa l'accordo è stato sottoscritto con la parte pubblica, presso l'Aran, dai sindacati di categoria Anp Cida, Cisl Scuola, Flc Cgil, SnalsConfsal e Uil Scuola e riguarda il quadriennio normativo 2006/2009 e i bienni economici 2006/2007 e 2008/2009. Perché la trattativa si è trascinata così a lungo con un contratto scaduto dal 2005? Due le complicazioni: la scarsità dei fondi in tempi di crisi e anche la recente entrata in vigore del decreto Brunetta, che ha rinnovato la materia delle funzioni e delle responsabilità dei capi d'istituto.
L'accordo prevede un incremento complessivo medio mensile della retribuzione pari a circa 370 euro lordi. Per il primo biennio economico verranno corrisposti 215 euro mensili, mentre sul secondo biennio l'aumento sarà di quasi 150 euro. Sullo stipendio le cifre nette prevedono, una volta entrato a regime il contratto, un incremento di circa 200 euro mensili.
Si è risolto anche il capitolo arretrati. Gli aumenti retributivi corrispondenti ai due bienni economici comportano la corresponsione di un arretrato complessivo pari a circa 8.300 euro lordi per il quadriennio 2006-2009. Una cifra che corrisponde mediamente a 5-6 mila euro netti.
Moderatamente soddisfatti i sindacati nella consapevolezza di aver strappato il miglior accordo possibile in questo momento. «Abbiamo firmato per senso di responsabilità verso la categoria, ma siamo fortemente insoddisfatti per la mancata equiparazione retributiva con le altre dirigenze pubbliche», dice Marco Paolo Nigi, segretario generale dello Snals Confsal, spiegando che nella parte conclusiva del confronto lo Snals «ha preso atto di alcune importanti mediazioni emerse al tavolo negoziale e ha sottoscritto l'ipotesi di accordo manifestando il proprio senso di responsabilità verso la categoria».
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