Mumbai - L'India accusa il Pakistan per gli attacchi a Mumbai. "Uno dei terroristi arrestati è un cittadino pachistano" accusa il ministro dell'Interno. Ma da Islamabad arriva la replica sdegnata e la disponibilità a collaborare nelle indagini. Il presidente pachistano Asif Ali Zardari e quello afghano Hamid Karzai hanno telefonato al premier indiano Manmohan Singh dopo gli attentati. "Posso confermare che hanno telefonato" ha detto il portavoce del premier. E il capo dei servizi di intelligence del Pakistan si recherà in India per collaborare all’inchiesta sugli attacchi. Lo ha annunciato un portavoce del governo di Islamabad. Oggi Nuova Delhi ha accusato che "elementi legati al Pakistan" sono responsabili degli attentati, che hanno fatto almeno 200 morti, secondo un ultimo bilancio provvisorio.
Islambad condanna Il primo ministro pachistano Yousuf Raza Gilani ha nuovamente condannato oggi "con fermezza" gli attacchi terroristici a Mumbai. Gilani si era espresso allo stesso modo già ieri. Il capo del governo di Islamabad ha chiamato il suo omologo indiano Manmohan Singh, esprimendo la sua "ferma condanna degli attacchi" ha dichiarato un esponente del suo entourage. "Ha detto a Singh che il Pakistan è vicino alle vittime del terrorismo e affronta questa minaccia come l’India" ha aggiunto la fonte. Questa mattina c’era già stato un botta e risposta tra Nuova Delhi e Islamabad. Il ministro degli Esteri indiano, Pranab Mukherjee, aveva detto ai giornalisti che "dalle informazioni preliminari risulta che alcuni elementi legati al Pakistan sono responsabili per gli attacchi terroristici a Mumbai". "Non possiamo divulgare le prove in questo momento" aveva aggiunto. Il capo della diplomazia indiana aveva anche invitato il Pakistan a "smantellare tutte le strutture che aiutano" i terroristi. Il ministro degli Esteri pachistano, Makhdoom Shah Mahmood Qureshi, aveva affermato a sua volta che "l’India non deve politicizzare questa vicenda". "Stiamo combattendo un nemico comune" ha ricordato il ministro pachistano.
Due britannici Due cittadini britannici, nati in Pakistan, figurano tra gli otto uomini catturati dalle teste di cuoio indiane durante una delle operazioni compiute per la liberazione degli ostaggi a Mumbai. A rivelarlo è stato un alto funzionario dell’amministrazione locale, Vilasrao Deshmukh. Il ministero degli Esteri di Londra sta indagando sull’informazione. Intanto, anche il primo ministro Gordon Brown ha commentato cautamente la notizia: "A questo proposito, non voglio giungere a conclusioni affrettate", ha detto il capo del governo di Londra, che nelle scorse ore ha invitato la comunità internazionale a "una migliore azione contro il terrorismo".
"Ovviamente - ha commentato ancora Brown - quando ci sono dei terroristi che operano in un determinato paese, possono trovare sostegno in altri stati o giungere da essi. È molto importante che si rafforzi la cooperazione tra l’India e la Gran Bretagna contro le sollecitazioni dei terroristi" ha aggiunto il premier.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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