Acilia Uccise un polacco ma poi evase: catturato

Gli volevano dare una lezione, fargli capire che erano loro a comandare. Ma lo ammazzarono a calci e pugni. Dopo la condanna per omicidio preterintenzionale a un anno e mezzo il 13 marzo scorso, uno dei tre assassini, Mirko Baciarello, 35 anni, si era dato alla macchia. Ieri è stato acciuffato in una sala scommesse di Acilia e arrestato. Una morte assurda quella di Stanislaw Swietkowski, polacco di 32 anni massacrato a Ostia per pochi euro dai suoi datori di lavoro, Giancarlo Abbà, 36 anni, Baciarello e un terzo uomo mai catturato. La tragedia si consuma nella notte fra il 6 e il 7 giugno 2004 fra le case popolari e la spiaggia di Ponente. L’uomo, manovale, chiede 800 euro per i lavori di ristrutturazione eseguiti in una villa all’Olgiata. Gli italiani, titolari della Edilart di Acilia, submandataria dell’appalto, di pagare non ne vogliono sapere. Ma il polacco insiste, li affronta verbalmente davanti a tutti. Baciarello e Abbà pensano sia venuto il momento di farlo tacere. Lo aspettano in tre in via del Sommergibile, a bordo di un’Audi, lo massacrano di botte. Un amico del polacco riesce a fuggire.

Swietkowski, trasportato dapprima al Grassi e poi trasferito al San Camillo di Roma, muore dopo una settimana di agonia. La polizia batte palmo a palmo la zona fra Fiumicino e Dragoncello e risale a due dei tre aggressori, nascosti in casa delle rispettive fidanzate. Del terzo killer, a distanza di 5 anni, ancora nessuna traccia.

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