È lunga circa 40 centimetri e, contrariamente all'aspetto gentile, è pericolosissima. Talmente tanto nociva per l'uomo da essere stata inserita nella lista nera dell'Unione europea. Eppure la tartaruga azzannatrice è sempre più diffusa nei corsi d'acqua e nei parchi urbani italiani. L'ultimo avvistamento, in Lombardia, risale all'inizio di giugno. Questo animale esotico è solo uno dei tanti che hanno scelto le nostre città come nuovo habitat. Spinti da un clima sempre più clemente, anche nei mesi invernali. In Piemonte si è diffuso molto lo scoiattolo thailandese, a Genova e Perugia quello grigio americano. Mentre tutto il Nord Italia è invaso dalle nutrie, originarie del Sud America. Certo, questi animali sono stati importati dall'uomo. Ma sono riusciti ad adattarsi alle nostre città e a riprodursi perché le temperature sono diventate più miti.
«Certamente i cambiamenti climatici contribuiscono a questo fenomeno conferma Piero Genovesi, esperto di fauna selvatica dell'Ispra -. Basti pensare che a Helsinki, in Finlandia, i conigli hanno colonizzato i cimiteri, creando enormi problemi. E questo proprio perché fa meno freddo rispetto al passato. Non è quindi un caso che il nostro Paese sia diventato l'habitat di alcune specie subtropicali, che hanno trovato condizioni di vita ideali». Alcuni di questi animali possono però creare problemi. È il caso degli squali, sempre più frequenti nel Mediterraneo. Proprio lo scorso anno un grosso esemplare del temibile squalo bianco è stato avvistato al largo del canale di Sicilia. «Ma questo non è l'unico caso prosegue l'esperto -. Le acque più calde stanno richiamando specie decisamente esotiche, come per esempio il barracuda e il pesce palla argento, una specie molto tossica che è arrivata attraverso il canale di Suez e ha già provocato la morte di alcune persone nella parte più orientale del bacino del Mediterraneo. Tutti questi animali tendono a spostarsi nelle acque più fresche del Nord, perché il loro habitat abituale è diventato troppo caldo».
Il cambiamento del clima sta modificando anche le abitudini migratorie di alcuni uccelli. A cominciare dalle rondini che stanno progressivamente accorciando i loro solitamente lunghissimi viaggi. «In questo caso le componenti sono molte va avanti Genovesi -. Gli uccelli diventano più stanziali anche perché in Europa trovano rifugi creati ad hoc mentre in Africa vengono cacciati in modo indiscriminato. Di certo però il caldo in aumento sta piano piano cambiando flora e fauna». Popolando l'Italia di specie decisamente poco ordinarie.
Dal tarlo asiatico al gambero di acqua dolce o al pesce siluro sono davvero tanti gli animali avvistati negli ultimi anni, perfettamente integrati nel nostro territorio. Per questo è importante regolamentare le presenze e rendere sostenibile la convivenza con queste specie.DUv