«Addio al riposo: è il giorno del divertimento»

«La domenica non esiste più: esiste il tempo libero, quello della realizzazione di sé, a cui la gente dedica risorse ed energie per decidere che cosa fare quando non lavora». Marino Livolsi, docente di sociologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, non ha dubbi nel sancire la morte del giorno festivo nella sua unicità.
Professore, com’è cambiata la domenica degli italiani negli ultimi anni?
«È cambiata, ma all’interno di un fenomeno ancora maggiore, la spaccatura netta fra lavoro e tempo libero. Una volta la domenica era riposo, perché un lavoro faticoso necessitava di recupero; uno noioso, invece, vuole la realizzazione di sé».
È così davvero per tutti?
«No, bisogna distinguere fra l’estate, in cui si tende a uscire di più e l’inverno, in cui è più facile chiudersi in casa; ma, soprattutto, fra due grandi categorie sociali, chi ha una certa età ed è meno abbiente e i meno anziani e più danarosi. Sono questi ultimi che, all’arrivo del bel tempo, “schizzano” fuori: per gli adulti, ad esempio, è importante viaggiare, andare al mare o in montagna per il weekend».
I giovani ovviamente fanno una vita diversa.
«Per loro il tempo libero è lo stare insieme, quasi disperatamente, non importa dove e come, purché si stia con gli amici. Ma soprattutto, emerge un consumo sempre più mirato e consapevole: esiste una vera e propria cultura del tempo libero, per cui, tramite i due canali del tam-tam e delle informazioni mediatiche, i giovani sono sempre aggiornati su come trascorrere il weekend anche se, magari, non sanno nulla di politica».
Anche gli italiani fanno sempre più shopping nel weekend?
«Di nuovo bisogna distinguere chi guarda le vetrine alla moda dalle famiglie meno abbienti che, magari, colgono l’occasione di andare al centro commerciale per fare la spesa e, intanto, comprare il gelato ai bambini, farsi un giro, insomma trascorrere il pomeriggio».
Non ci si rilassa più la domenica?
«Il riposo, ormai, è più legato ai giorni feriali: dopo il lavoro mi metto sul divano e guardo la tv. Il tempo festivo è invece quello dell’autorealizzazione, del movimento, degli amici: ormai non si trova soddisfazione nella professione, bensì nel fare le cose che piacciono».
Professore, parla sempre di «tempo libero», mai di domenica...
«Certo: la domenica è ormai inglobata nel tempo libero, che inizia il venerdì sera.

È diventata soltanto una parte del weekend, anzi, ormai, è molto più importante il sabato».

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