«Addolorato per questo Milan. Soffro e pago»

Il mistero buffo del sorpasso. È dal derby di ritorno, metà gennaio, che i tifosi rossoneri sognano di lasciarsi finalmente dietro i cugini nerazzurri. Le ultime giornate sembravano essere quelle propizie, eppure nel giro di quattro giorni il Milan è passato da un potenziale +1 a un meno piacevole -4. Il primo posto somiglia giornata dopo giornata a un frutto proibito che il Diavolo ancora non riesce a cogliere: è lì a un passo, ne può annusare il profumo inebriante, ma ogni volta c’è sempre un intoppo che ne blocca l’acchiappo. È successo nella stracittadina di ritorno, è successo contro il Napoli, è successo mercoledì contro il Parma. Quando l’asticella si alza di un gradino, il Milan sembra perdere il passo e l’entusiasmo che ne avevano caratterizzato la rincorsa.
Già, poi ci sono anche quelli che pensano che senza Kakà, Maldini e Ancelotti alla guida, Leonardo abbia già compiuto un mezzo miracolo a essere ancora lì, incollato all’armata nerazzurra a sole 8 giornate dal termine, quando gli obiettivi dichiarati di inizio stagione erano il pareggio di bilancio, la qualificazione in Champions League e un cammino il più lungo possibile in Europa. Ma se l’appetito vien mangiando, non aver sfruttato appieno le occasioni capitate ha un sapore piuttosto amaro. Stasera Roma-Inter potrebbe regalarne un’altra: «Scontato per chi farò il tifo», attacca Berlusconi intervistato da Sky, prima di esaminare il campionato milanista. «Un punto nelle ultime due partite? - si domanda - sono disperato, addolorato è la parola giusta. Io sono quello che soffre come tutti i tifosi milanisti quando il Milan non vince, come ci aspetteremmo che facesse, e in più ci metto i soldi». Colpa di Leonardo? Assolutamente. Colpa piuttosto degli infortuni che hanno falcidiato il Milan negli ultimi tempi: domani sera, ad esempio, saranno sette i titolari indisponibili. «Devo dire - continua il numero uno milanista - che il Milan è stato colpito da infortuni gravi. In ogni ambito della formazione è venuto a mancare uno dei pilastri: Nesta per la difesa, Beckham nella linea mediana e Pato in avanti, ovvero i nostri uomini più prestigiosi». E contro la sfortuna il tecnico può fare ben poco. Anche perché commentando il campionato dei rossoneri, Berlusconi ammette come «finora sia venuto fuori un buon risultato». Certo, «poi, ciascuno ha le proprie idee, ci sono anche dei dissensi tra il Presidente e l’allenatore, poi vediamo qualche volta di andare d’accordo, qualche volta no, ma lui è l’allenatore e io non sono neppure più il Presidente», spiega Berlusconi, forse un pizzico intimorito dalle sirene che vogliono Leonardo lontano dal Milan a fine stagione (per lui sarebbe pronto in Brasile un ruolo come maxi-dirigente per l’organizzazione dei Mondiali del 2014): «Spero che resti».
Si parla del futuro milanista, impossibile evitare di cadere nel tormentone Balotelli. Tifa Milan, va a vedere le partite del Milan, indossa la maglia del Milan. E i tifosi già ne sognano un futuro rossonero. «Io non so, nella concorrenza che c’è tra Milan ed Inter, se questo fosse possibile - stigmatizza Berlusconi -. E poi io, francamente, non conosco l’uomo Balotelli. E quindi non posso dire nulla. Ho detto soltanto che ha una faccia simpatica, soprattutto quando campeggia su una maglia milanista».

Il popolo del Diavolo sogna, Capello - intervenendo a Ventura football club - rincara la dose: «Se consiglierei a Balotelli di andare al Milan? Beh, quando Pirlo e Seedorf passarono ai rossoneri dall’Inter era il periodo in cui all’Inter capivano poco di calcio...». Ora però, i tempi sembrano cambiati.

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