"Adesso canto la colonna sonora degli anni ’80"

L’artista in tournée mondiale presenta il nuovo album e si gode le nomination ai Latin Grammy

"Adesso canto la colonna sonora degli anni ’80"

Comunque trovatene un’altra più instancabile di lei. Oggi Laura Pausini è a Los Angeles e stasera canta per quasi tre ore al bellissimo The Wiltern, l’altro giorno era a Santo Domingo dove ha iniziato la parte americana del tour mondiale, domenica sarà a Lima, poi Santiago del Cile e poi eccetera. «Ho deciso di dedicare l’intero anno alla musica. Suonando, viaggiando, registrando, con l’unico desiderio di fare tutto ciò che più mi piace, senza calcoli o particolari strategie». E infatti mica si ferma qui. C’è un brano nuovo, intitolato Con la musica alla radio, che sarà trasmesso da domani. E c’è pure il cd/dvd Laura Live che esce a novembre nel bel mezzo di altri dieci concerti italiani (il 20 novembre al MediolanumForum di Assago). Infine, per non farsi mancare nulla, ha appena intascato due nomination ai Latin Grammy Awards e neanche in due categorie qualsiasi: miglior album dell’anno e miglior album pop vocale femminile. E poi dite.

Cara Pausini, neanche volendo si riesce a criticarla.
«In effetti è un grande momento, sotto tutti i punti di vista».

Capirai, ha appena iniziato un tour americano.
«Siamo partiti da Santo Domingo e ho fatto pure fatica a cantare».

Calo di voce? Emozione?
«Macché, erano talmente fragorose le urla e gli applausi dei diecimila che stipavano il palasport che quasi non riuscivo ad ascoltare la mia voce».

Tra poco uscirà un album dal vivo mentre lei è ancora in tour: una novità.
«Non avevamo mica previsto di uscire con un live, ma già dopo le prime date ho capito che le sensazioni che stavo provando, quell’energia, la gioia pura di suonare e cantare e di stare sul palco davanti a tanta gente, andavano una volta di più raccolte e raccontate. Abbiamo deciso di non “fotografare” un unico concerto, ma di provare a far arrivare al pubblico l’idea del viaggio, del tour, del suonare tutte le sere di fronte ad un pubblico che non è mai uguale, che ti stimola e ti “impegna” in modo diverso».

Ma non ci sono soltanto le canzoni del suo repertorio.
«No, ci sono anche i miei regali».

Ossia?
«Quello che ho chiamato i Laura’s gifts, che sono piccoli frammenti di canzoni non mie che ho cantato in diverse città. Canzoni popolari, o di artisti rappresentativi di quelle città o altri presenti in tribuna come è stato per Giorgia a Roma. E poi un omaggio a Michael Jackson: ho interpretato la sua Heal The World».

Ma scusi, dove ha trovato il tempo di scrivere anche i tre inediti del nuovo album?
«La verità è che avevo anche voglia di registrare alcune nuove idee, e mi faceva impazzire il dover aspettare chissà quanto per farle uscire».

Però mettere insieme brani dal vivo e canzoni inedite in uno stesso album non è un po’ «confusionario»?

«No, le due cose si sposano bene, credo. Mi sono divertita a pensarlo e a farlo, nel caos più totale, ascoltando e visionando e scegliendo materiali dalle camere d’albergo di mezzo mondo».

Però dica la verità: il singolo «Con la musica alla radio» mostra tanta nostalgia degli anni Ottanta.
«Mi piace il titolo, mi piace l’idea della musica come costante, come cosa non sostituibile, come colonna sonora di ogni singolo momento che fa da sfondo alla vita di ogni singola persona. La radio, in questo senso, ne è ovviamente la massima espressione».

Ma gli Ottanta?
«Ho avuto voglia di tornare ad un periodo specifico e raccontarlo attraverso i suoni ma soprattutto le immagini del video che abbiamo realizzato a New York con Gaetano Morbioli. Poche volte mi sono divertita tanto a girare un video. Sono davvero entusiasta e quando l’ho visto montato per la prima volta (cioè l’altro ieri) urlavo dalla gioia».

Addirittura.

«È colorato, è musicale, è popolare, è esattamente come lo volevo. Per la prima volta ci sono anche delle coreografie di ballerini e questa è un’altra cosa che mi piace molto».

La Pausini è stata ri-nominata ai Grammy...

«La gente fatica a crederlo, pensa che in tanti anni uno impara ad abituarsi più o meno a tutto.

Per me non è così, e questa nuova incredibile esperienza ne è l’esatta testimonianza».

Il 13 novembre parte il suo tour. Ma il 5 c’è la cerimonia a Las Vegas. Va e torna?

«E, a prescindere da chi sarà il vincitore, sarò là con l’intenzione unica di godermela molto...».

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