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Adesso la Roma vuole fare l’arbitro

Duecentotrè giorni. Tanto è durato il digiuno di vittorie esterne della Roma in campionato. Tre gol al Lecce, fino a ieri imbattuto in casa, e secondo successo consecutivo (evento mai accaduto in serie A quest’anno). Verrebbe da dire: i giallorossi sono tornati, grazie anche al nuovo sistema di gioco varato da Spalletti. Segna Vucinic, che non esulta davanti ai suoi ex tifosi come aveva promesso; segna Totti, con il «cucchiaio» che è ormai un classico del suo repertorio; si ferma al palo Baptista, l’eroe del derby. Sarà bastata la cena di venerdì sera (offerta dal capitano) per ricompattare il gruppo? I segnali sono positivi, d’altronde toccato il fondo non si poteva che risalire. Adesso resta da capire il ruolo che avrà la Roma nel campionato. Farà da guastafeste alle prime? Tenterà il difficile ma non impossibile recupero per un posto Champions? Il calendario da qui alla sosta di Natale, fatta eccezione per la gara in casa con la Fiorentina di domenica prossima, non sembra proibitivo. E terza e quarta piazza distano dieci punti, virtualmente sette considerando che c’è da recuperare la sfida con la Sampdoria.
«Il nostro obiettivo è arrivare tra le prime quattro, fino alla settimana scorsa dicevano tutti che eravamo delle pippe e che saremmo andati in B, invece ora il vento è cambiato», il messaggio di Totti. Più chiaro il tecnico: «Viviamo alla giornata, ma se non arrivassimo quarti e se non ci fosse una squadra che fa vedere qualcosa di più di noi, avremmo fatto male». La frenata delle outsider di testa dà qualche speranza di recupero. Ma prima bisognerà fare il colpo a Cluj in Champions per avanzare in Europa.

Obiettivo da non fallire.

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